Il mio bambino ha l’ittero!

Nei primissimi giorni dopo il parto potresti notare che il tuo neonato ha assunto un colorito un po’ giallino o il pediatra quando passa per la visita ti informa che “il bambino ha un po’ di ittero”.
Niente panico! Ora ti spiego che succede.

L’ittero è un evento molto frequente dovuto all’accumulo nel sangue di un pigmento giallo, chiamato bilirubina, prodotto dalla distruzione dei globuli rossi invecchiati. Il neonato spesso fatica  un pochino a smaltire questa sostanza di scarto, per diversi motivi (principalmente il grande numero di globuli rossi che deve eliminare perché gli servivano in utero soltanto e l’immaturità della funzionalità del fegato).

La bilirubina viene eliminata normalmente nelle feci, ma se supera un certo livello, o le feci non vengono smaltite velocemente, rientra in circolo e causa il colore giallo della pelle e della sclera (il bianco degli occhi). Trovi più dettagli su questo meccanismo qui.

 

Cosa significa l’ittero fisiologico nel neonato (nel 2° o 3° giorno di vita)?

Ci sono diverse forme di ittero e qui vorrei spiegarti quello fisiologico, che pur chiamandosi “fisiologico” (cioè “che è proprio del funzionamento sano di un organismo o di un organo” – dal vocabolario Treccani) spesso getta lo stesso nell’ansia molti neogenitori.

L’ittero fisiologico compare in genere nel secondo giorno di vita.

Il bambino appare giallino, le sclere degli occhi sono anche gialle, o i bambini di carnagione più scura sembrano un po’ abbronzati. Per chi non è allenato a vedere neonati può non essere evidente, ma il neonatologo, l’ostetrica, l’infermiera o la consulente IBCLC se ne accorge in genere all’esame visivo; poi abbiamo la verifica da un prelievo che viene fatto dal moncone ombelicale, che misura il livello di bilirubina nel sangue.

Un livello di ittero alto allora significa semplicemente che il bambino non è riuscito a smaltire velocemente tutta la bilirubina in circolo.

Il livello viene misurato perché in casi rari e con concentrazioni altissime, può provocare danni al neonato.

Ma come mai alcuni bambini riescono a smaltire la bilirubina così da non avere l’ittero e altri no?

La questione sta nel fatto che la bilirubina si elimina attraverso le feci, e ancor più col meconio, la prima cacca del neonato, grazie al fatto che il colostro è particolarmente “lassativo”.

Questo ci fa capire quindi che se al bambino sale l’ittero noi dobbiamo fare subito una cosa: andare a controllare l’allattamento.

L’ittero quindi non è una patologia ma un colore o per meglio dire un sintomo, un segnale. Ci segnala che forse il piccolo ha poppato poco o male (se poppa male infatti, anche se guardando l’orologio puoi pensare che abbia mangiato abbastanza, potrebbe non essere riuscito a estrarre correttamente in latte e quindi dobbiamo andare a correggere la “tecnica”, chiamando una consulente o un operatore con una preparazione e esperienza specifica nella valutazione del posizionamento, attacco o suzione).

 

Cosa fare allora se il tuo bambino ha l’ittero un po’ alto?

La prima cosa fondamentale è verificare che l’allattamento sia avviato bene.
Uno dei modi più semplici per controllarlo, è il numero di pannolini che il piccolo sporca e bagna.

Un altro indicatore molto chiaro è il calo fisiologico: un bambino che cala troppo o troppo rapidamente, facilmente avrà l’ittero alto in 2° giornata: corri subito ai ripari perché è molto probabile che ci sia qualcosa di sistemare nell’allattamento!

Perché questi due indicatori?
L’avvio dell’allattamento è strettamente collegato all’andamento dell’ittero
, in quanto il colostro è particolarmente lassativo, per così dire, cioè aiuta il bambino a espellere il meconio. La bilirubina viene eliminata proprio nel meconio. Se quindi il tuo bambino non sta meconiando, è facile che cali tanto perché sta poppando poco o poco efficacemente, e che l’ittero gli salga perché parte della bilirubina viene riassorbita.

Quando un neonato è sempre vicino alla sua mamma, ha quindi libero accesso al seno tutte le volte e per il tempo che desidera, e poppa correttamente, elimina piuttosto velocemente il meconio, e quindi è poco frequente che gli salga l’ittero.

Se invece il neonato non è in rooming, cioè viene portato via, quindi non può andare al seno tutte le volte che ne ha bisogno, e purtroppo spesso per venire quietato riceve biberon di glucosata o ancora peggio di formula.  La glucosata, essendo solo acqua e zucchero per l’appunto, non aiuta il piccolo a fare la cacca, semmai la pipì (ma la bilirubina non viene eliminata attraverso le urine!). Tanto meno lo aiuta la formula, che è molto meno facile da digerire e rende più difficile evacuare rispetto al tuo latte e ancor di più rispetto al colostro che è “programmato” da Madre Natura anche per questo!
Dato che un livello di ittero che desta preoccupazione può rendere necessario mettere il bambino in fototerapia (“sotto la lampada” o rimandare la dimissione, spesso tutti si agitano e gli danno di tutto pur di farlo mangiare, tranne il colostro!!

Se sei in questa situazione, spremi o tira subito il colostro e dallo al piccolo possibilmente con un sistema alternativo al biberon (un cucchiaino va benissimo). Non hai idea di quante mamme ho seguito che grazie a questo hanno visto crollare velocemente l’ittero e sono potute tornare a casa senza problemi.
Se sei in difficoltà chiama subito una IBCLC! Un aiuto tempestivo in questi momenti, non solo risolve il problema contingente (ittero, dimissioni, e tutto quello che è correlato), ma ti permette di verificare immediatamente se l’allattamento è partito bene, correggere eventuali errori, e evitare azioni che possono minare pesantemente l’allattamento appena ai suoi inizi.


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Photo credits: http://americanpregnancy.org/breastfeeding/breastfeeding-and-jaundice/

 


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