Come faccio a far prendere il “secondo latte” al mio bambino? Me ne devo davvero preoccupare?

“Mi hanno detto che il primo latte è acqua e zucchero”

“Come faccio ad assicurarmi che alla bambina arrivi anche il secondo latte, quello che fa crescere?”

“Dopo quanti minuti arriva il secondo latte?”

“Ma d’estate non c’è il rischio che il bambino arrivi a prendere troppo latte grasso quando gli serve più latte acquoso?”

“Posso tirarmi un po’ di latte prima di attaccare il pupo, così prende più latte sostanzioso?”

“Mi hanno detto di aspettare almeno due ore tra le poppate altrimenti non ci sarà abbastanza primo/secondo (a seconda dell’interlocutore) latte alla poppata successiva”

“Ho letto in un libro che c’è anche un terzo latte”

Queste sono solo alcune delle domande che mi vengono poste dalle mamme molto spesso, e che a seconda della giornata mi fanno avere reazioni comprese tra l’alzare gli occhi al cielo e far gonfiare le vene del collo, passando per lo sbuffare e la tentazione di andare a fare un altro mestiere. So che le mamme che me le pongono le hanno sentite dalla vicina di casa, sull’immancabile gruppo di mamme sul social, o ahinoi anche da un operatore della salute o una “consulente” non meglio specificata, quindi mi armo di santa pazienza perché so che loro sono sinceramente preoccupate e certo non è per loro che sono sconsolata!

Pregiudizi sulla bontà e adeguatezza del latte materno ne sono sempre esistiti, in particolare da quando c’è stato il boom del latte artificiale. Qui puoi guardare il mio video e leggere l’articolo per esempio sull’importanza del colostro, il primo latte che produciamo per il bimbo appena nato. Oggi invece vorrei sfatare il mito del latte che “diventa acqua” dopo n mesi o il latte “poco sostanzioso” di cui spesso parlano le nonne, convinte da una generazione di scienziati poco informati che potessero esistere donne che producevano latte leggero, acquoso o troppo grasso.

Ma negli ultimissimi anni assistiamo a una versione 2.0 di queste credenze radicate nell’immaginario collettivo.

Le preoccupazioni sul “primo/secondo latte” sono una di queste versioni “modernizzate”, della serie “stavamo meglio quando stavamo peggio”, oppure “meglio non mettere troppe informazioni in giro se mancano le basi”.

Il vizio di ammantare di pseudoscientificità credenze vecchiotte è abbastanza frequente e mi fa periodicamente innervosire, soprattutto nei confronti di quelle persone che leggendo qua e là qualche notiziola sparpagliata degna della rubrica di Spigolature delle riviste settimanali di parole crociate, si inventano teorizzazioni completamente campate in aria.

Cosa c’è di vero allora nelle preoccupazioni che il bambino possa prendere “solo primo latte” o “troppo primo (o secondo) latte”?

Ci dobbiamo davvero preoccupare di questo?

Proviamo a pensare se invece che nel 2021 fossimo nel XVII secolo o ancor più nel 2000 a.C. o un milione di anni fa nella savana… l’allattamento ha sempre funzionato perfettamente per tutti i Mammiferi (più di 6000 specie attualmente sul pianeta), e per lo stesso Homo Sapiens dalla notte dei tempi, quando non avevamo a disposizione nessuno strumento per misurare le quantità, analizzare la composizione del latte, contare i minuti al seno o le ore tra le poppate.

Se c’è una garanzia che l’allattamento ci dà, è proprio che abbiamo a disposizione sempre l’alimento perfetto, ottimale, sempre adeguato per il lattante.

IL SENO NON PRODUCE DUE TIPI DIVERSI DI LATTE!

NON HAI DUE “RUBINETTI” DIVERSI!

Ti sei mai fatta queste domande sul latte vaccino?? Ti sembra che mamma gatta (o cavalla, o delfina, o gazzella…) se ne faccia?

Tutte queste sciocchezze su primo e secondo latte sono solo il modo per far rientrare dalla finestra quello che faticosamente ancora stiamo cercando di buttar fuori dalla porta: l’idea che il latte di mamma possa avere qualcosa che non va.

E fatichiamo ancora, eh! Ancora dobbiamo stare a spiegare che anche se salti due pasti il tuo latte va sempre bene, che se non mangi in modo ottimale il tuo latte va sempre bene, che se hai due gemelli o allatti in tandem non stai togliendo niente a uno dei due, e così via.

Queste idee io le chiamo “cambiare le informazioni ma non cambiare la testa” (leggi qui): è inutile che io parli delle più recenti scoperte sulle meraviglie strabilianti della composizione del latte materno a chi non ha ancora fatto davvero sua la FIDUCIA nella fisiologia materna. Cercherà sempre un’obiezione, un’eccezione, un distinguo per svalutare la tua capacità di produrre un latte che va sempre bene.

E attenzione, ci sono rare situazioni eccezionali, ma chi studia questa materia seriamente le conosce benissimo. E sono situazioni estremamente circoscritte e ben definibili.

Quando il bambino fa allattamento esclusivo a richiesta chiederà al seno, e riceverà dal seno, esattamente ciò di cui ha bisogno, in quel momento, in quella poppata, in quella giornata; quello che serve a lui per le sue esigenze di crescita e non solo.

Quindi, diffida di chi ti parla di primo-secondo latte lasciando intendere che c’è qualcosa che non va in uno dei due, e diffida soprattutto di chi vuole mettere regole rigide alle poppate per queste ragioni.

Per esempio chi ti dice che la poppata “deve durare almeno n minuti” (e il pupo che ne pensa?); o che non deve passare più o meno di un tot tra una poppata e l’altra altrimenti chissà che carenza avrà il tuo latte (cosa avranno mai fatto gli esseri umani quando non avevano orologi); o che se il bambino sta attaccato più di un certo lasso di tempo prenderà un latte squilibrato… o le variazioni sul tema…

Ci possono essere delle situazioni in cui serve “regolamentare” qualcosa nelle poppate se c’è un problema di allattamento o una difficoltà concreta in quel momento, ma questo viene valutato da una Consulente professionale solo dopo una accurata e attenta analisi della tua storia di allattamento e spesso anche aver osservato scrupolosamente almeno una poppata. E sono comunque situazioni molto specifiche (per esempio per un riflesso di emissione molto forte) dove ci sono tanti aspetti da considerare con cura ed attenzione, nel loro complesso.

E poi se vuoi sapere qualcosa di più, permettimi quindi di spiegarti un po’ qualcosa sulle meraviglie del latte materno, analizzando la questione “primo latte – secondo latte”: vedremo cosa c’è di vero la prossima settimana.


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