Ancora dai il seno? Ma non è troppo grande?

Più o meno oramai la maggior parte della gente è d’accordo sul fatto che allattare un neonato sia la cosa giusta da fare e che sia salutare, ma man mano che il tuo bambino cresce l’elenco delle persone che si congratulano con te si riduce progressivamente.

A seconda di chi hai davanti, a 6 mesi o a un anno, le facce stupite o peggio, scandalizzate, potrebbero essere sempre più frequenti.
“Davvero allatti ancora? Ma quanto ha???”
“Ormai non serve più il latte”
“Ma no, mica avrai ancora latte!”
“Ormai è solo un vizio, è solo acqua”
Questi commenti sono solo i più comuni ed educati che potrebbero averti rivolto non solo parenti e amici ma spesso anche totali sconosciuti incontrati al parco o al supermercato che si sentono in dovere di darti il loro parere (non richiesto).
Le mamme mi raccontano anche di battibecchi molto meno civili e perle di maleducazione e ignoranza incredibili..

Quando io allattavo i miei figli venti anni fa, e nei due decenni precedenti, in Italia era davvero diventato raro vedere mamme allattare dopo i primissimi mesi, ma per fortuna da allora i tassi e la durata dell’allattamento stanno lentamente crescendo, per cui le donne che riescono a superare le difficoltà e dubbi dei primi mesi sono sempre di più… e le critiche di pari passo!

Ma davvero allattare dopo un certo numero di mesi non serve più? O addirittura può essere dannoso per te o per il tuo bimbo/a? Davvero il latte diventa acqua?
O stai allattando solo per soddisfare una “tua” esigenza a discapito del tuo bambino?

Oggi analizziamo la prima domanda: non è troppo grande per poppare?

Cosa significa “grande“?
Qui si apre un ventaglio molto ampio. Ci sono persone per le quali anche un bambino di 3 mesi è abbastanza grande per non aver più così bisogno del seno; ce ne sono altre per le quali è accettabile allattare 6 o 9 mesi, altre che vedono come limite massimo un anno…
Quanto è questo limite?

E “grande” in che senso?

Il problema nasce dal fatto che gli esseri umani hanno la memoria corta.
Quando raccontiamo un fatto e diciamo “a memoria d’uomo” per intendere che si è sempre visto fare in un certo modo, in realtà cosa stiamo dicendo? Il dizionario, che mi piace consultare spesso, per esempio mi dice: “a memoria d’uomo: A quanto si ricorda, da sempre.”
Ma un essere umano fortunato oggi può vivere 80 0 90 anni, 100 al massimo, quindi la nostra memoria in realtà non è “da sempre”. Non è neanche così lunga, anzi è cortissima se la rapportiamo alla storia del genere umano che è lunga diversi milioni di anni.
Così succede che per esempio se voi chiedete al vostro nipotino di 10 anni da quanto tempo esistono i cellulari lui vi guarderà stupefatto e non vi crederà quando racconterete che ai “tempi nostri” cioè non più di 25-30 anni fa, quando si era a spasso si telefonava al bar con una speciale moneta.

In Italia è solo dal Secondo Dopoguerra che la durata dell’allattamento è crollata dai “normali” 2 anni o più ai pochissimi mesi.

Se avete la fortuna di avere ancora una bisnonna viva, una zia più che ottantenne, o amici e parenti che vivono in paese, chiedetegli cosa ricordano di quando erano bambini o cosa raccontava loro la loro mamma. Solo 70 anni fa era più che normale per ogni donna allattare più di un anno o due, allattare sia il figlio appena nato che il più grande, o allattare al bisogno il nipote o la figlia della vicina di casa.  Ricordi teneri dei nonni ci parlano di cortili dove le donne lavoravano e chiacchieravano insieme mentre i bambini giocavano e ogni tanto correvano dalla mamma, tiravano su la camicia e facevano “self-service”.

La perdita della memoria storica, dell’osservazione quotidiana, e del sostegno da donna a donna ha fatto sì che ora si dia per scontato che allattare oltre un anno sia una cosa straordinaria -nella migliore delle ipotesi-, o un abuso sessuale – nella peggiore-.

Questo + il motivo per cui oggi servono le Consulenti in allattamento, gli ambulatori per aiutare a risolvere le difficoltà, o gli spazi ad hoc come il Bebè Cafè per far incontrare le mamme e condividere le esperienze e scambiarsi consigli e dubbi.

Ma allora perchè allattare un bambino dopo i primi mesi?

Lo vedremo nelle prossime settimane! Risponderò alle domande:

– quali vantaggi ci sono per la madre e per il bambino?

– quale valore nutrizionale ha il latte dopo i primi mesi?

– ma così il bambino non resta troppo dipendente?

– cosa posso fare io per recuperare la cultura dell’allattamento?

– e quando rientro a lavoro come faccio?

 

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*  foto tratta da: http://freehealthcaremag.com/


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