Devo svegliare il mio bambino per farlo poppare?

Oggigiorno abbiamo regole, tabelle, e orari un po’ per tutto. Ci aiutano a organizzarci, o così ci sembra… Poi  tu diventi mamma, e allora non ci capisci più niente. Se ti sei ben informata hai appreso che non si allatta a orario bensì a richiesta, ma…

Allattare a richiesta: che significa?

Ok, che si offre il seno tutte le volte che il pupo richiede… ma poi arriva chi ti dice che devi svegliarlo, e chi ti dice che un lattante non va svegliato mai. E tu vai in confusione.

Allora, svegliarlo o non svegliarlo? Questo è il dilemma!
A volte sembra che le cose semplici non siano tanto semplici… oppure  vogliamo per forza renderle complicate?

Ecco quindi la domanda amletica: Giacomino sta dormendo beatamente da 2 ore e un quarto, devo svegliarlo?

Vedi, i problemi e i dubbi nascono sempre quando riduciamo l’allattamento a tabelle e schemi. Infatti allattare è un’arte, e una relazione. il tuo bambino è unico e non si può incasellare facilmente in una tabellina.

“Allora che devo fare?” – mi chiedi… – “Non ho nessun parametro a cui appigliarmi?  E se poi dorme troppo??”. Beh, usiamo il buonsenso, che generalmente ci dice le cose giuste.

Esistono dei numeri indicativi, ma appunto, sono indicativi. Dire che generalmente i bambini fanno 8-12 poppate almeno al giorno, e che mangiano circa ogni 2 ore nelle ore diurne non significa che se tuo figlio, per una volta, dorme più di due ore, devi svegliarlo sennò si disidraterà.  C’è quel circa che ha un significato, non è stato messo là perché ci avanzava nel dizionario. Tutto deve essere visto a 360°, e il numero delle poppate è solo uno dei dati da considerare per completare il quadro: da solo non significa molto.
Quindi in via generale, se il tuo bambino fa almeno 8 poppate, cresce bene, bagna regolarmente i pannolini di pipì chiara, e fa almeno 3-5 scariche di feci (entro le prime sei settimane: dopo può stare anche diversi giorni senza farla), e tu non ti ingorghi, lascialo dormire.

Dato che nella stragrande maggioranza delle situazioni l’assillo delle mamme è che il bambino poppa molto di frequente, è evidente che fare pause lunghe è più l’eccezione che la regola, quindi io per esempio in questi casi rari vado a verificare insieme alla mamma che la gestione dell’allattamento sia corretta, cioè che tu stia veramente facendo allattamento a richiesta e ti aiuto a riconoscere i segnali di fame di tuo figlio.  Quindi anche se la pausa lunga è l’eccezione, non direi mai a priori che farlo dormire non va bene: va sempre vista la situazione nel suo complesso.

Certo che se tu hai il seno che scoppia, sei autorizzata a tirarlo su e perlomeno provare a offrire il seno: come dicevo sopra, allattare è una relazione, con un dare-avere per entrambi. Ma se il tuo bimbo è il tipo che fa il matto tutte le volte che ci provi, allora usa un tiralatte! O forse serve che tu capisca quando è il momento giusto per svegliarlo.

Però, se il tuo bimbo non cresce abbastanza, è ovvio che devi svegliarlo! Se è nato un po’ prima del termine, se la sua crescita o non è buona o ancora non è chiara (per esempio se siete appena tornati a casa dopo la nascita, o hai pesi di bilance diverse, o numeri non coerenti, con poche cacche e pipì), chiama subito per fare chiarezza sulla situazione: se c’è un problema di allattamento, prima lo individui, prima lo risolvi senza compromettere niente.

Quindi lascia stare i consigli generici. Se hai dubbi sulla gestione dell’allattamento, fai un controllo serio con la consulente IBCLC (scrivimi nel form qui a destra), che ti aiuterà a fare chiarezza sulla tua gestione delle poppate, risponderà a tutte le tue domande, e se c’è da svegliare il bambino ti dirà come e quante volte farlo, perché cosa fare dipende dalla situazione.
E ricorda che generalmente la necessità di svegliare il bambino è transitoria, e si estingue quando il problema è passato.
Se non sei sicura che quel momento sia arrivato, torna dalla Consulente, e fai di nuovo il punto della situazione.

Nei primissimi giorni poi, c’è bisogno di qualche accortezza in più, e ne parleremo in un prossimo articolo.

 

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Immagine tratta da: http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2011/may/14/what-really-thinking-mother-who-breastfeeds-toddler


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