Tiralatte: sì o no? Dipende!

Il tiralatte è uno strumento spesso usato o citato da chi è in allattamento, ma le idee su di esso sono le più disparate.

Da chi dice che è utile, chi dice che è inutile, si arriva anche a chi asserisce che sia dannoso, mandi via il latte, o chi incoraggia ad acquistarlo in anticipo come accessorio indispensabile nella dotazione delle neo mamme.

Cosa ci sarà di vero? Come considerare questo strumento? Facciamo un po’ di chiarezza…

In un allattamento che funziona bene, si è ben avviato, e la mamma non si assenta per lassi di tempo troppo lunghi, il tiralatte non serve. In un allattamento esclusivo a richiesta, così come dovrebbe essere, è il bambino a poppare direttamente dal seno, prende tutto ciò che gli abbisogna, e il seno non necessita di ulteriore drenaggio.

Cosa se ne deve fare quindi una mamma che non ha alcun problema e può allattare a richiesta direttamente il suo bimbo?  Assolutamente nulla…
Quali sono le situazioni in cui allora usarlo?

In un “sistema” (la diade, cioè il sistema mamma+bimbo) che funziona autonomamente, aggiungere qualsiasi cosa dà solo lavoro in più alla mamma (e con un bimbo piccolo in casa, lavoro extra non ce ne serve di certo, vero?)  e rischia anche di far alterare un equilibrio che mamma e figlio stanno raggiungendo, o che magari hanno pure già raggiunto più o meno facilmente o faticosamente.

Infatti, sappiamo ormai bene che il seno regola la sua produzione grazie alla suzione del bambino, quindi quando un allattamento sta funzionando bene, significa che i due “attori” stanno “dialogando” perfettamente tra di loro, e il seno produce esattamente ciò che serve al piccolo, quando gli serve.

A che pro dunque introdurre il tiralatte? il suo uso va valutato allora sulla base della situazione di quella mamma e del suo bambino e in quel momento.

Se non ce n’è bisogno, la mamma sarà costretta a dedicare del tempo in più a questo strumento, e potrebbe avere difficoltà a gestire il suo bambino nel frattempo. Inoltre, se inizia a chiedere più latte al seno attraverso il tiralatte, la sua produzione aumenterà e deve sapere cosa fare di questo latte.

Quando una mamma quindi viene da me per avere indicazioni su come usare il tiralatte, la mia prima domanda è: a cosa ti serve?

Perché ci sono molte situazioni in cui il suo utilizzo è di certo utile se non necessario (e spesso sono proprio io a incoraggiarne l’uso), ma in altre è totalmente non necessario, inutile o fuori luogo.

Spesso il tiralatte è indispensabile per risolvere un problema, altre volte lo crea.

A volte  ci sono altre strategie più utili o mirate per risolvere una precisa difficoltà di quella precisa mamma. Una delle cose più dannose che si può fare è pensare che una soluzione vada bene a tutte: valutare l’andamento di un allattamento e ancor più come migliorarlo o correggerlo richiede delle competenze e esperienza estremamente specifiche, e una consulenza accurata e puntuale.

Esempi tipici di ricorso inutile o dannoso del tiralatte sono:

 

–          L’acquisto preventivo “per sicurezza”.   A che pro spendere soldi per un attrezzo che forse non userai mai? Acquistare il tiralatte in gravidanza non ha alcun senso se lo fai solo perché la tua migliore amica si è trovata ad usarlo. Purtroppo siamo così’ abituati a pensare che allattare sia una cosa complicata, che ci fasciamo la testa prima di essercela rotta! Dato che in genere chi mi legge so che vive in Italia e ha modo di trovare un negozio abbastanza facilmente (o ha Internet e può fare un acquisto on line), non serve dotarsi di un milione di accessori che non è certo di usare… meglio fare acquisti mirati a seconda della necessità, no? Con quello che già si spende quando arriva un bebè! Inoltre, il modello di tiralatte dipende anche dalla necessità che si manifesta (v. sotto).

Mi è capitato di sentire mamme che venivano incoraggiate a mettere il tiralatte nella valigia dell’ospedale: questo rientra nel mio concetto del “cambiare le informazioni ma non cambiare la testa”! Quando ho partorito io, 26 anni fa, di allattamento davvero si sapeva poco o niente, e nella lista per la valigia erano indicati ciuccio, biberon, creme anti-ragadi… oggi che l’informazione sull’allattamento ha iniziato a circolare /per fortuna!) ecco che le persone meglio informate hanno capito che quella roba è meglio non citarla, allora che ci metto nella valigia?? Non sia mai che te e il tuo bambino siate sufficienti a voi stessi!  Allora mettiamoci un bel tiralatte che male non fa, no?

Ma anche no! Se sei in attesa, invece di spendere soldi nel tiralatte, spendili nell’acquisto di un buon libro sull’allattamento e semmai un buono per un aiuto pratico a tua scelta!

 

–          La “prova tiralatte”, presumendo che possa dirmi “quanto latte ho”. Spesso le mamme acquistano o si fanno prestare un tiralatte per “vedere se e quanto latte hanno”. Per carità! Mai uso più dannoso!

Leggi qui dove ho già trattato questo tema: http://www.consulenteallattamento.it/2015/12/poco-latte-posso-verificare-test-prova-tiralatte-allattamento-consulente-ibclc/

Il tiralatte, come tutti gli strumenti, va usato con alcuni criteri, e  spesso anche imparato ad usare. Va scelto sulla base della tua situazione, e potrebbe essere utile o non esserlo. In genere va usato insieme ad altre strategie che ne rendono utile o migliore il risultato. Rivolgersi allora a una IBCLC ti aiuterà a orientarti e fare la scelta migliore per la tua situazione.

 

Quali sono allora le situazioni in cui usare il tiralatte? E quale usare, nel caso? Manuale, elettrico, ospedaliero? In che modo e quante volte?

 

Nei prossimi articoli tratterò altri aspetti sulla scelta e modalità di utilizzo del tiralatte.

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