Il dolore all’inizio dell’allattamento è “normale”?

Sono le 3.06 della notte e sono davanti al PC perché mi sono svegliata molto prima della sveglia, e così volevo approfittarne per evadere la posta, ma… vedo una notifica da un gruppo di mamme dove periodicamente rispondo ai quesiti delle mamme.

“Mamme, ho partorito da pochi giorni e già ho i capezzoli tutti spaccati, ho un gran male, mi hanno detto di metterci di tutto di più, ma le ragadi stanno sempre là, non so che fare”.

Ecco, un appello, una richiesta di aiuto come a centinaia, il mio lavoro quotidiano.  Purtroppo questa mamma non è la sola, ma fa parte di una innumerevole schiera di neomamme in grande difficoltà, il cui allattamento ancora non è davvero partito e già minaccia seriamente di fallire a pochi giorni di vita del bambino … il problema però non è solo questo (come mai così tante  donne hanno così spesso ragadi e dolore ai capezzoli l’ho già trattato in altri articoli), ma le risposte che sono fioccate velocissime da parte delle altre mamme!

–          “Non mollare! Succede a tutte! In due settimane poi passa!”

–        “E’ successo anche a me e a mia sorella, abbiamo messo la crema XYZ: miracolosa! Ti passano subito!”

–         “Purtroppo devi solo pazientare, vedrai che poi ti passeranno”

–         “Il capezzolo deve fare il callo…”

–         “All’inizio le abbiamo avute tutte, devi stringere i denti!”

–         “Il primo mese (o due settimane, o una settimana – ognuno ha la sua versione) è fisiologico (!), poi vanno via.”

–         “Io ho messo i paracapezzoli/usato la lanolina/messo la crema GHJ e ho risolto in qualche settimana.”

Il top sono stati commenti di questo genere:

….”per tutto il primo mese attaccare il mio bambino era un incubo, meno male che mi sono aiutata col ciuccio perché si attaccava male e il ciuccio ha risolto questo problema.”

Ragazze, non sapevo da che parte iniziare! Creme e cremine? Ciucci che addirittura curano un attacco sbagliato?? Forse, vista l’ora, stavo facendo un brutto sogno?? Mi sono messa le mani nei capelli! Decine e decine di messaggi di questo tenore!

Con quelle risposte la povera neomamma avrà capito cosa fare per affrontare tempestivamente un problema che la sta portando a un altissimo rischio di interruzione dell’allattamento ad appena pochi giorni di vita del suo bambino?

Purtroppo NO.

Dei primi 20 messaggi visualizzati, solo 1 (uno!) dava qualche informazione corretta e invitava la neomamma ad accorrere subito ai ripari facendo valutare una poppata da un operatore con esperienza concreta in questo campo.

Come mai allora le altre 19 mamme insistevano sull’ignorare il dolore (e come si fa a ignorarlo!!) e tener duro??

Il problema fondamentale è che le ragadi sono diventate così comuni da essere considerate normali

Ma in realtà esse non lo sono e, se ignorate, i danni per quella mamma e quel bambino possono essere irreparabili (leggi qui ad esempio).

 

Avrebbe senso che Madre Natura abbia previsto che il modo per nutrire e in definitiva far sopravvivere i cuccioli di ben 4500 specie diverse sul pianeta sia un danno, un dolore, un’angoscia per la madre che allatta?

Immagina una gatta: partorisce 4 micetti e uno di questi quando va al seno le fa male. Secondo te che fine fa quella creatura? La gatta non è in grado di dirsi :“eh lo so, devo aspettare 12 giorni e poi passano”, o “capita a tutte, devo stringere i denti”. Se quel micetto le facesse male, lei lo allontanerebbe senza indugi, e il piccolino morirebbe di fame! Gli animali non argomentano sul dolore.

Il dolore ha la specifica funzione di

EVITARLO.

Se tocchi una cosa che punge/brucia/pizzica, che fai, ti ci appoggi pensando che insistendo poi passa? Certo che no: fai un salto indietro!

E perché mai il seno dovrebbe fare eccezione? Ah, e poi ancora di più, una eccezione nella eccezione: solo quando si allatta! Anzi no, solo i primi dieci secondi, o il primo giorno, o la prima settimana …

Dato che allattare è la norma (sì, questo sì che è la norma… non il dolore) biologica per allattare tutti i Mammiferi dalla nascita per un certo lasso di tempo, e che questo lasso di tempo è particolarmente lungo per l’essere umano per via delle sue caratteristiche peculiari, ha senso che questa norma sia spiacevole per la diretta interessata che deve farlo? E deve farlo volontariamente! Infatti se per il bambino poppare è un atto istintivo, per la madre è un atto appreso e deve attivarsi volontariamente per farlo.

Ora prova a pensare a qualsiasi altra parte del tuo corpo:

-domattina ti alzi e hai dolore a un braccio: ma sì, è normale svegliarsi con un braccio che se lo tocchi salti…

– il tuo bambino inizia a camminare e piange tutte le volte che appoggia un piede a terra: ma sì, certo, è normale che all’inizio i piedi facciano male, devono abituarsi

– tua sorella ti dice che ha dolore al petto quando respira: ma certo, i polmoni lavorano tutto il giorno, ci sta che ogni tanto siano affaticati

– vai a passeggiare nel bosco, ti siedi sull’erba e ti senti le gambe bruciare, e resti seduta là, perché tanto poi ti abitui

E via dicendo…

Come mai per nessun’altra parte del corpo diciamo le stesse cose del seno in allattamento?

Come mai se ho un dolore, chiamo il medico? Anzi, il dolore è spesso l’unico campanello di allarme per molte situazioni anche molto pericolose.

Molto tempo fa lessi di una rarissima malattia congenita per cui alcune persone non provano dolore. Lì per lì ho pensato che gran fortuna avessero, ma invece assolutamente no! Quelle persone non sono esenti da incidenti, malattie, problemi fisici, ma non se ne accorgono! Significa che se si rompono un braccio non vanno a farsi ingessare, se hanno un problema persistente, non ne hanno alcun avviso, se passano vicino a un fornello acceso si ustionano e non se ne rendono conto!

Capisci quanto è importante il dolore! Sentire male è una delle spie fondamentali per il nostro corpo per avvisarci che qualcosa non va… e permetterci di correre ai ripari tempestivamente.

Ora immagina nella savana, se fossimo stati morsi da un serpente velenoso e non avessimo ascoltato quel dolore: di lì a poco eravamo spacciati!

Immagina la gazzella che viene azzannata dal leone e si dice “che problema c’è, poi mi abituo”.

Eppure in allattamento incoraggiamo le nostre amiche, parenti, le mamme che entrano in contatto con noi a fare proprio questo: ignorare il segnale di allarme.

 

Ok, sì certo,  so perfettamente quali sono le obiezioni tipiche di chi resta affezionato a certe idee, pensa che le ascolto da più di 25 anni:

–          “Ma allora come mai a Pinuccia, Ginetta, Pinca Pallina, o anche a me stessa, le ragadi sono passate via da sole?”

–          “E come mai allora io ho messo la crema XXXX o i paracapezzoli di argento/silicone/caucciù/gomma del Guatemala inferiore, e mi sono passate?”

Perché non te ne sei resa conto ma la causa che le ha provocate si è rimossa. A volte accade, e in quel caso sei stata molto fortunata, se pensi che le ragadi sono una delle due cause principali di fallimento precoce dell’allattamento.

Ma vuoi tentare la fortuna di nuovo, o dare per scontato che la roulette russa la vinca la tua migliore amica o anche la semplice sconosciuta del social a cui stai dando consigli e che si sta affidando speranzosa a te?

Tutti i giorni aggiusto o cerco di aggiustare allattamenti estremamente compromessi per colpa del “le ho già provate tutte” e del “ho aspettato a venire perché mi avevano detto che sarebbero passate da sole”.

Allora, il seno non è una parte del corpo speciale, non ha regole di fisiologia alternativa.

Così come per qualsiasi altra parte del corpo il dolore o lesioni e alterazioni del normale aspetto indicano che qualcosa non va, tanto vale anche per il seno in allattamento.

 

Se senti dolore, corri ai ripari. Più aspetti, più rimandi due cose fondamentali:

1.       la risoluzione del problema (e più aspetti più risolvere può diventare complicato.. pensa a cosa succede se ti fa male un dente e aspetti un mese, la carie va avanti… o se hai dolore a una articolazione e te lo tieni per settimane, poi vai dallo specialista e ti dice che ci vuole più tempo per risolvere perché la situazione si è cronicizzata…)

2.     e  l’allattamento come dovrebbe essere: piacevole, sereno, facile, comodo, semplice. Un neonato già da tanto da fare, e soprattutto col primo figlio è facile che si possa essere un po’ impacciate, ancora poco veloci nelle mille cose da fare, ci vuoi aggiungere anche le complicazioni di un allattamento doloroso e che non sta funzionando bene?

 

Abbi cura di te stessa, ascolta il tuo corpo, ti parla di cosa hai bisogno. Chiama subito e fatti aiutare.

 

Se hai un’amica che sta stringendo i denti, mandale questo articolo! Se ti è stato utile, metti il Mi piace e per non perdere i successivi iscriviti alla newsletter dal form qui a destra.

 

Nel prossimo articolo: perché gli argomenti tipici di chi dice che il dolore è normale non sono veri né sensati.

E ancora: 10 ragioni per cui nessuno dovrebbe dire a una mamma che allatta che sentire dolore è normale.

 

 

 

Photo credits: www.theinformerke.com  – https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSlXuohVwo-kjmEmMlyeNwWIcvdPTc6E3rz_atqaCnq46mfgBii6A&s

 

 


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