Come gestisco i figli più grandi se allatto a richiesta il neonato?

E’ arrivato il tuo ultimo bambino? Auguri, per iniziare :)!

Potrebbe essere il tuo secondo bimbo, o il terzo o il quarto… Potresti aver allattato già felicemente il precedente figlio, o venire da una esperienza negativa… Sta di fatto che, all’arrivo di ogni nuovo  bimbo, ci sia un “riassestamento” delle giornate, una piccola o maggiore necessità di riadeguamento, e in genere anche la sensazione temporanea di non farcela a fare tutto! Questo è soprattutto vero con l’arrivo del secondo, perché con i successivi figli una buona parte delle mamme è “avvantaggiata” dall’esperienza già fatta e sa già un po’ come andranno le cose.

Capita spesso quindi che le mamme mi chiamino – anche in gravidanza, perché siamo bravissime a pre-occuparci! – per dirmi che gestire le poppate avendo altri figli sembra o è una missione impossibile.  A volte è un pensiero che viene messo loro da chi hanno intorno, amici o parenti, che si sa, sono bravissimi a paventare gli scenari meno rassicuranti!

“Martina, un conto è averne uno, ma ora come faccio?”

“La volta scorsa avevo tutto il tempo per lei, ma ora non posso più dedicare tutto quel tempo al neonato perché devo badare anche all’altra!”

“Mi sembra di non avere abbastanza tempo per nessuno dei due, aiuto!”

“Se do un biberon, non potrebbe alleviarmi un po’ la fatica?”

Queste sono le frasi più frequenti, ma non le sole, che mi sento rivolgere quotidianamente dalle neo pluri-mamme.

E attenzione, so bene cosa succede in casa e cosa si prova, perché i miei figli hanno poco più di due anni e mezzo di differenza di età, e a complicare la cosa avevo un primogenito ad alta richiesta, inoltre allergico, e mooooolto impegnativo, e un secondogenito pacioccone ma che chiedeva il seno moooooolto spesso e stava attaccato mediamente ogni volta almeno un’ora!

Quando allora la mamma si lamenta di non farcela a gestire entrambi i figli, spesso l’incriminato è l’allattamento, soprattutto se a richiesta, e quindi spesso il suggerimento che si riceve è di regolamentare le poppate, o far dare un biberon ogni tanto, farsi sostituire, lasciare il piccolo a qualcuno per continuare a dare le attenzioni al o ai figli più grandicelli, e così via.

Ma siamo sicuri che la strada sia questa? Davvero se rinunciamo a qualche poppata, o ad allattare a richiesta, allora la gestione della giornata e dei fratelli è più semplice? Perché vedi, a me sembra sempre la solita frittata rigirata: l’idea imperante che in un modo o nell’altro allattare non sia alla portata di una normale mamma standard ma solo per poche elette fortunate! Cioè che allattare sia solo per chi ha un figlio solo, tranquillone, e una governante fissa in casa che fa tutto il resto al posto tuo (spesso mi esprimo con iperbole, cioè esagerando il concetto, ma se stai pensando a una via di mezzo o solo a un quarto di queste cose, è inclusa anche quella nel concetto 🙂 )

Ebbene, io non lo credo proprio, e per prima ne ho fatto esperienza personale. Ti assicuro che più di 20 anni fa non ero questa cima che potresti pensare, ma ero una mamma normalissima, anzi piuttosto incasinata, e ho visto intorno a me decine di amiche come me farcela. Oggi poi, come IBCLC, sono contornata di centinaia di mamme di tutti i generi, caratteri, capaci di organizzarsi o super disorganizzate, serene o agitate, con bimbi di tutti i tipi e temperamenti… e aiuto tutte a prescindere ad allattare, a prescindere anche dal numero di figli che hanno 🙂

E poi davvero il problema è l’allattamento?

Certo, ogni bambino che si aggiunge alla famiglia richiede la sua dose di tempo, cure, attenzioni, ma questo non dipende dall’allattamento!  Se non allatti, non significa che allora il pupo può stare ore con un’altra persona, perché avrà bisogno sempre e a maggior ragione di te, che sei stata il suo habitat per nove mesi, e ancora per molto tempo sarai il suo punto di riferimento principale a 360°.

Allattando esclusivamente a richiesta, non devi calcolare orari di uscita e rientro, né preparare, scaldare, raffreddare, dosare, lavare, sterilizzare… non ti troverai mai a una certa ora del giorno, o peggio della notte, a scavare sul fondo della busta perché nel caos quotidiano non ti sei accorta che il latte artificiale era quasi finito. Il tuo latte è sempre disponibile, perfetto, alla temperatura giusta, e fornito insieme all’abbraccio, il contenimento, il “sonnifero” o il calmante naturale che può servire in quel momento.

Allattare allora ti permette di svolgere le tue attività quotidiane, altri figli inclusi, così che nutrire, dissetare, accudire e rassicurare il piccolo sia fatto nel modo più “economico” possibile (dove per economico intendo il significato più vicino all’etimologia* del termine e cioè “dell’uso razionale e più efficace delle risorse”)

Allattando a richiesta, ad esempio,  puoi gestire le attività sportive a giorni alterni del figlio o figli più grandi, un contrattempo che ti sta tenendo più ore fuori o la fila imprevedibile alla posta o nella sala di attesa del pediatra, una giornata al parco che si è allungata, un invito improvviso da un’amica, e così via.

Puoi allattare seduta per terra mentre giochi con le costruzioni o i pupazzi, mentre leggete insieme un libro, o vi raccontate la giornata passata alla materna o a scuola…

Per farti capire che quello di cui parlo non è utopia, una mamma affezionata di Latte & Coccole ci ha portato la sua testimonianza:

Sono Marta, mamma di Paolo, Sofia, Matteo, Caterina e Lorenzo. Allattare a richiesta avendo altri figli, per me, capirete che è diventata ormai una normalità di vita. Ricordo perfettamente la sensazione provata quando tornai a casa con Sofia, la mia seconda, e avevo Paolo di 2 anni appena compiuti che mi gironzolava intorno. Ricordo il mio timore di togliere spazio a lui e contemporaneamente la grande spinta e il desiderio forte di dare tempo alla piccola nel momento in cui chiedeva il seno, il contatto, il nutrimento o solo una coccola. Non misi in atto nessuna strategia ma lasciai che Paolo si sedesse accanto a me e stavamo vicini così per il tempo della poppata. Quando i figli successivi al nuovo arrivato sono diventati due, la storia si è complicata un po’. Il mio terzo era bello irrequieto anche quando poppava e non sempre quindi il momento della richiesta consentiva di stare seduti tutti insieme vicini vicini. Ho dovuto quindi cercare altre soluzioni e mi ha aiutato a farlo porre l’attenzione su una cosa fondamentale: quello che gli altri figli desideravano più di ogni altra cosa è sentire che l’amore di mamma per loro esisteva e non si era esaurito per essere dato solo al piccolino o alla nuova arrivata di casa. A loro bastava stare vicino a noi o nella nostra stessa stanza: ricordo quanti disegni mi hanno fatto, e tutti contenti venivano a mostrarmeli durante le poppate, schizzi incomprensibili che però loro avevano fatto con tanto impegno perché la mamma li aveva chiesti; quante creazioni con i chiodini, quante sculture con il pongo, tante attività che i bambini potevano fare mentre io allattavo, o mentre passeggiavo il piccolo irrequieto. Un altro classico era la caccia al tesoro. Io nascondevo una cosa e loro dovevano trovarla (Paolo aveva 4 anni e Sofia 2 anni): questo mi consentiva di allattare, di muovermi per passeggiare il piccolo, di fare anche altre cose mentre loro si impegnavano a cercare senza sentirsi esclusi dalla mamma. Con l’arrivo della quartogenita, mi sono impratichita nell’uso della fascia, e questo ha dato una bella svolta. I bimbi in fascia trovano tranquillità e riposo, si calmano più facilmente. In questo modo ho potuto stare comunque dietro ai grandi e alla piccola insieme. E la stessa cosa faccio con il quinto arrivato a gennaio.

Ogni mamma può trovare le sue modalità per conciliare le poppate con le attenzioni agli altri figli. A volte è più semplice, altre ci vuole un po’ di aiuto. Se quindi non riesci ad organizzarti, ti senti in difficoltà o hai bisogno di confrontarti, chiamami, e troveremo di certo la soluzione per te: ho visto e affrontato con tante mamme già situazioni di tutti i generi!

Nel prossimo articolo parleremo dei dubbi più comuni sulla gestione dell’allattamento con i fratelli:

– come posso organizzarmi concretamente

-come gestisco la gelosia?

– il mio primo figlio non è stato allattato, non voglio che diventi motivo di difficoltà tra fratelli

– in questo modo non posso farmi sostituire da nessuno?

– … e se hai altri dubbi scrivimi, e risponderò anche a quelli!

Oltre ai trucchi raccontati da Marta che ne dici se proviamo a fare un elenco di strategie utili di sopravvivenza per mamme con più figli?  Se anche tu hai un’idea che a un certo punto ti sei resa conto che ti ha cambiato le giornate, un cambiamento di modo di vedere le cose, un trucco pratico, scrivimi, e lo aggiungerò per tutte le mamme che leggono; grazie!

 

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                                          *economìa s. f. [dal lat. oeconomĭa, gr. οἰκονομία, comp. di οἶκος «dimora» e -νομία «-nomia» (propr. «amministrazione della casa»); la voce si è diffusa per il tramite del fr. économie (così come i der. economicoeconomistaeconomizzare attrav. il fr. économiqueéconomisteéconomiser)]. – 1. a. Uso razionale del denaro e di qualsiasi mezzo limitato, che mira a ottenere il massimo vantaggio a parità di dispendio o lo stesso risultato col minimo dispendio; questa accezione, espressa anche più esplicitamente con la locuz. saggia e., è soprattutto avvertita nell’agg. e nell’avv. (…) da: http://www.treccani.it/vocabolario/economia/

 


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