Perché il mio bambino vuole addormentarsi solo al seno? Gli sto dando delle cattive abitudini?

L’immaginario collettivo dell’addormentamento di un neonato o bambino molto piccolo, rinforzato dai media e dalle pressioni di amici e parenti, in genere ci mostra la scenetta di un lattante amorevolmente poggiato in una culla con un pupazzetto tra le braccine, salutato con un bacio, magari con una ninna nanna in sottofondo, poi tu spegni la luce e il gioco è fatto: il pupo scivolerà serenamente nel sonno e tu finalmente potrai goderti la serata con tuo marito o come meglio preferisci.

 

Poi arriva tuo figlio. Quello vero, in carne ed ossa…

Quello che scopri con lui/lei in genere è totalmente diverso: scopri per esempio che il piccolo senza di te e senza il seno in bocca non si capisce come accidenti diversamente si “spenga”!

Quando sono diventata mamma, ormai più di 25 anni fa, anche io pensavo che fosse normale che i bambini si addormentassero da soli, e se ciò non accadeva era colpa del genitore che aveva dato delle cattive abitudini al bambino.

Ma mio figlio sembrava non conoscesse il “manuale” e non ne voleva sapere di addormentarsi senza il seno. Inoltre dare il seno era anche per me la soluzione più rapida, riposante, efficace.

Però la domanda restava: e se stessi sbagliando? E se lo sto facendo solo per la mia comodità e poi sarà un danno per lui?

 

L’esperienza accumulata nei mesi e anni successivi con lui e suo fratello, e nel frattempo gli studi che ho intrapreso per diventare IBCLC, mi hanno fatto scoprire un mondo e cambiare totalmente prospettiva.

 

L’universo mondo ci dice però che addornentarsi al seno sia sbagliato, nonostante il fatto che il 99% dei bambini sembra non siano d’accordo: come mai? Si parlano tra di loro telepaticamente? Si accordano per dar filo da torcere ai genitori?

A me piace sempre fare (e farmi) delle domande, e scopro che in genere non serve neanche avere un master in Scienze ma basta un po’ di buonsenso.

A formare delle cattive abitudini ci vuole parecchio tempo e anche un po’ di costanza. Se per esempio ti viene voglia di provare ad accendere una sigaretta, non sei ancora un incallito fumatore. Se sorseggi un brandy dopo cena non sei un alcolista. Se mangi un dolce la domenica o ogni tanto, non sei un compulsivo con disturbi alimentari.

Si può quindi parlare di cattive abitudini con un bambino di pochi giorni?

E da dove l’avrebbe mai presa questa “cattiva abitudine”? Nella pancia? Perchè  i neonati mostrano di preferire di gran lunga l’addormentamento al seno fin dalla nascita, significherebbe che dopo pochi giorni di vita sia già “viziato” (cosa che ti ripeteranno sicuramente diversi amici e parenti fino allo sfinimento).

Se questa “abitudine” è così dannosa, come mai i neonati ne sono provvisti anche alla nascita?

Addormentarsi è la fase necessaria per dormire, e come già analizzato qui (http://www.consulenteallattamento.it/2014/08/speriamo-che-ti-dormira/), e dormire è fondamentale per la nostra stessa sana sopravvivenza.

È abbastanza logico aspettarci quindi che Madre Natura si sia accertata che il processo sia ben funzionante fin dall’inizio, per assicurare che ogni individuo lo esplichi nella maniera ottimale. Questo è confermato dall’osservazione del sonno prenatale: infatti già nella pancia ogni bambino ha fasi di sonno-veglia, e sonno REM e non-REM… se non fosse così importante, che bisogno ne avrebbe nella pancia dove non fa quella che deve fare una volta uscito dall’utero, e si occupa di tutto la sua mamma?

Sì, se stai pensando a quello che ti hanno detto, o ad altri articoli o libri ben conosciuti, conosco anche io le teorie sulla routine, e sull’abituare il bambino gradualmente (le cosiddette tecniche di estinzione), e anche gli spauracchi del tipo “non si abituerà mai a dormire da solo”, o “non deve confondere il cibo col sonno”: parlerò prossimamente anche di queste faccende. Ho già scritto qualcosa in altri articoli come per esempio questo:http://www.consulenteallattamento.it/2016/05/1493/

 

C’è una seconda conferma di ciò che ho scritto che ci viene dallo studio della composizione del latte materno.

Col nostro latte noi forniamo al bambino non solo i nutrienti, fattori immunitari, ecc (elenco molto lungo, ne parlerò un’altra volta), ma anche gli ormoni del sonno.

Esatto: gli ormoni che servono per addormentarsi e dormire sono proprio nel nostro latte! Che ci faranno mai là? Avanzavano a Dio al termine della Creazione, che quindi non sapendo dove metterli li ha infilati là? Madre Natura ha delle sviste?

Cosa notano praticamente tutte le mamme alla fine della poppata? Il bambino scivola nel sonno e anche loro si sentono intorpidite e hanno voglia di fare un riposino. Questo è un effetto collaterale della prolattina, che aiuta la mamma a rilassarsi e addormentarsi più facilmente, così da gestire i risvegli notturni con maggiore facilità, e anche la fatica quotidiana di accudire un bimbo piccolo.

Ma nel tuo latte ci sono anche altri ormoni specifici che hanno una funzione mirata proprio nella regolazione del ritmo circadiano, del sonno-veglia, e nell’addormentamento: in particolare la melatonina, la serotonina, la colecistochinina, i triptofani.

Questi ormoni sono coinvolti nella regolazione del ritmo sonno-veglia, nell’addormentamento e senso della sazietà, nella regolazione dei ritmi di sonno soprattutto REM (cioè la maggior parte del sonno di un lattante).

 

Quindi volendo semplificare il concetto in parole povere, il tuo latte contiene anche i sonniferi naturali.

Ecco perché il pupo è normale che si addormenti al seno.

Non è tutto qui però, perché essere accompagnati nel sonno è una caratteristica umana che riguarda anche i bambini non allattati. E dovremmo parlare anche del ruolo del cortisolo, l’ormone dello stress.

Segui il prossimo articolo per saperne di più.

E se sei a Roma, periodicamente tengo incontri a tema anche sul sonno, contattami per sapere la prossima data!

 

 

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Photo credits: ringrazio le mamme per le foto che mi hanno generosamente concesso :). Tutti i diritti riservati.

 


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