Cosa posso mangiare e cosa devo evitare quando allatto? Ad esempio aglio, cavolo e lenticchie…

Ti hanno detto che ci sono cibi da preferire e altri da evitare in allattamento?

Stai facendo una tristissima dieta monotematica per paura di spiacevoli effetti collaterali sul tuo latte o sul pupo?

Vediamo di fare chiarezza su un tema sempre in cima alle richieste che mi arrivano dalle mamme.

L’alimentazione è molto importante per una neomamma, naturalmente, ma né più né meno di quello che doveva essere già in gravidanza, e che in realtà dovrebbe  essere per tutta la nostra vita. Alimentarsi bene è uno dei fattori primari di salute, oltre che una necessità e un piacere quotidiano.

Quindi non c’è alcuna attenzione particolare da usare, né una speciale enfasi per il fatto che stai allattando.
L’elenco dei cibi vietati si riduce a una sola voce, l’alcool, per il quale servono effettivamente accortezze particolari.

Ma come? – sento spesso a questo punto la domanda sorpresa da parte di tante mamme –  Non devo evitare gli alimenti che fanno il latte cattivo o amaro? E quelli che fanno aria nel pancino del bambino?

Lo so, ancora oggi potresti aver ricevuto un elenco di cibi da evitare, o minacce di conseguenze letali per il tuo bambino se incautamente mangi un ingrediente “dannoso”.  Come dico sempre (vedi l’immagine allegata 🙂 ), più cibi ti vietano, meno sanno di allattamento .

Niente di vero quindi in questi miti duri a morire… e ora ti spiego perché.

I bambini sono già abituati all’alimentazione della loro mamma fin dalla pancia, perché già il liquido amniotico contiene molecole organolettiche da ciò che lei mangia. Quindi, quando poi è nato e non si alimenta più dal cordone ombelicale, ma dal seno, trova la normale e naturale prosecuzione di sapori e odori che già conosce.

Inoltre, non è realistico pensare che se mangi asparagi il tuo latte saprà di asparagi, o che se mangi una “aglio-olio-e-peperoncino”, il tuo latte avrà odore di aglio. Infatti, ciò che mangi viene (la faccio breve e molto semplificata) prima digerito, poi assimilato dalla mucosa intestinale, scomposto in vari componenti di base (proteine, grassi, acqua, vitamine, ecc),  questi entrano nel circolo sanguigno, trasportati al fegato, e via dicendo.

Capisci bene quindi ora che il processo di assimilazione del cibo è così complesso e scompone gli alimenti a livello così molecolare, che pensare che arrivino nel latte (che a sua volta si forma dal sangue che arriva al seno dai capillari della ghiandola mammaria) i sapori tali e quali come li conosciamo noi quando assaporiamo il cibo integro, o addirittura che abbia gli stessi effetti che ha su di noi la sua digestione è fisicamente impossibile.

Quelle che arrivano nel latte sono quindi molecole, e tra queste molecole ce ne sono anche alcune organolettiche, per cui effettivamente così come già accadeva in utero attraverso il liquido amniotico, il bambino continua a riconoscere delle leggerissime variazioni sulla base di ciò che la mamma mangia, e proprio queste variazioni servono, perchè quando inizierà ad assaggiare il cibo solido non lo trovi totalmente sconosciuto ed alieno.  E poi scusa, ma sai che noia a mangiare sempre la stessa minestra, ehm, volevo dire latte, per sei mesi e passa? Magari invece ai pupi piacciono queste minime variazioni?7

Alcuni ricercatori anni fa fecero alcuni esperimenti proprio per verificare questa idea. Ad esempio famosa è la ricerca sul succo di carote che dimostrò che i bambini le cui mamme avevano bevuto succo di carote in gravidanza e allattamento, mangiavano più volentieri di altri le carote una volta svezzati (Mennella JA et al, 2001). Un’altra famosa ricerca (Mennella and Beauchamp 1991) dimostrò che se le mamme assumevano capsule con estratto di aglio, i bambini stavano più tempo al seno, e quindi prendevano più latte!! Una ricerca piuttosto recente poi, fatta in Danimarca, ha mostrato che il sapore di alcuni alimenti assunti dalle mamme concentrati in capsule, poteva essere rintracciato nel loro latte da 1 a 8 ore a seconda del tipo di alimento.

Perché è importante sapere questo? Perché è stato dimostrato che quanto più la dieta materna è varia, tanto più oltre ad essere un bene per la salute della mamma stessa, il bambino accetterà volentieri sapori nuovi e una varietà di cibi diversi quando la sua alimentazione inizierà a comprendere i cibi solidi, beneficio quindi anche per la sua salute futura, per tutta la sua vita.

In pratica quindi:

– non ci sono cibi vietati in allattamento. Nel latte passano solo molecole di quello che hai mangiato ore o giorni prima, e non c’è alcuna dimostrazione scientifica che ci siano alimenti sgraditi ai bambini, anzi al contrario una dieta varia della mamma porterà il bambino ad essere più interessato a una varietà di cibi solidi;

– si parla di eventuale “antipatia” di alcuni bambini per alcuni cibi. Devo dirti la verità, in 25 anni mi sono capitati solo due casi “dubbi”, dove due mamme mi dissero che quando mangiavano un certo alimento il bambino era più agitato al seno e sembrava non gradire, ma non fecero prove ripetute per vedere se l’agitazione dipendesse da tutt’altro e che il cibo incriminato fosse invece innocente e solo fosse capitato in una giornataccia…

– gli alimenti amari (come la cicoria), non fanno diventare il latte amaro o sgradito al bambino. Anzi, se la mamma mangia radicchio o altri cibi amari, il bambino li gradirà più facilmente (infatti è stato dimostrato che i bambini preferiscono il sapore dolce e quello salato, e non l’amaro, per motivi evoluzionistici, per cui se tu mangi cibi amari li renderai più familiari al tuo bambino);

– se mangi legumi L’ARIA NON PASSA NELLA PANCIA DEL TUO BAMBINO!! Questo è il mito più comico, e dico sempre che non serve avere una laurea in Medicina per capire la ragione, ma basta essere stati attenti alle lezioni di Scienze alle elementari. Noi esseri umani non siamo in grado di assimilare la cellulosa di cui sono fatte le bucce dei legumi, che fanno aria nella nostra pancia, e poi vengono espulsi nelle feci. Come accidenti facciano quindi ad arrivare nel latte è un mistero degno di Sherlock Holmes… e altrettanto non può passare l’aria, che altrimenti formerebbe emboli!! (Sulla faccenda dell’aria nel latte puoi leggere anche questo articolo)

– se mangi frutta con la buccia pelosa o rossa o verde o con qualsiasi altro particolare (sì. giuro che dicono anche questo!), ti prego di chiedere loro quale tipo di problema dovrebbe dare il “pelo” o il colore e scrivermi per raccontarmelo, poiché sono davvero curiosa di sentirlo e in tanti anni ancora nessuno è stato in grado di darmi tale spiegazione!

Diverso è solo il caso in cui il tuo bambino fosse allergico o intollerante a qualcosa che mangi tu. Questo è un discorso totalmente diverso, e solo in quel caso – verificato con una dieta ad eliminazione del cibo sospetto e successiva reintroduzione con ricomparsa degli stessi sintomi (in genere eczema, dermatite atopica o problemi reali intestinali) – sarà necessario che tu elimini quel cibo dalla tua dieta (ci sono mille alternative a qualsiasi alimento, io sono stata a dieta stretta per il mio primo figlio per anni, e ho inventato molte varianti di piatti per non usare latte, uova, ed altri alimenti a cui lui reagiva).

Se quindi qualcuno ti dice che devi fare una dieta deprimente o restrittiva, è probabile che non sappia molto di fisiologia ed allattamento, e se il tuo bambino si agita al seno, forse la spiegazione va cercata altrove, magari con l’aiuto di un operatore formato e competente. Ricorda sempre il mio Terzo Teorema 😀 che vedi all’inizio di questo articolo (se lo sapesse il mio prof di Matematica, poveretto!!)

 

Prossimo articolo: ci sono alimenti che fanno aumentare il latte o altri che interferiscono con la produzione?

 

Se questo articolo ti è stato utile, condividilo con le tue amiche, metti il Mi Piace, e per non perdere i prossimi iscriviti alla newsletter dal form qui a destra!

 

 


Both comments and pings are currently closed.

Comments are closed.

Powered by WordPress

Facebook

Get the Facebook Likebox Slider Pro for WordPress