*Tutte* le mamme hanno il latte?

Ti è capitato di sentire o di dire la frase “tutte le mamme hanno il latte”, o “tutte le donne possono allattare”?
Solitamente si tratta di una frase detta come reazione davanti a qualcuno che racconta di chi non allatta o non ha potuto allattare.
Nella prima parte di questo articolo ti ho spiegato perché questa frase non è opportuna né efficace, ma qui vorrei parlarti del fatto che è anche FALSA.

Non è vero che TUTTE le donne hanno latte. 

La stragrande maggioranza delle donne hanno la capacità fisica e ormonale di produrre latte. Ma non tutte. 

C’è infatti una piccola percentuale di donne che effettivamente possono avere difficoltà non risolvibili o essere impossibilitate ad allattare.

D’altronde pensa a cosa succede con qualsiasi altro organo del corpo. Per esempio, pensa alle gambe: è impossibile pensare che il 50% della popolazione possa avere una disfunzione alle gambe che renda impossibile o molto difficile camminare (e questo dovrebbe farci riflettere sulla indecente percentuale di donne alle quali viene detto che non potrà allattare). Se ciò fosse vero dovremmo interrogarci se l’evoluzione della specie ha fatto un grosso errore e siamo sull’orlo dell’estinzione o c’è stata una mutazione di massa; ma nel grande numero accade che alcune persone nascano o sviluppino un problema ad una o entrambe le gambe. Infatti purtroppo esistono dei problemi genetici, o congeniti, o delle malattie, che possono rendere una o due gambe non funzionali. Dire a una persona che nasce con una gamba non funzionante come alla maggioranza della popolazione, che tutti possono camminare senza problemi, farebbe scatenare – giustamente! – il finimondo in difesa di quella persona portatrice di un handicap. Inoltre quei commenti non aiuterebbero comunque quella persona a trovare il suo personale modo di camminare, che fosse con un deambulatore, con una protesi, o qualsiasi altro sistema.

Il seno non fa eccezione e come ogni altra parte del nostro corpo, nella stragrande maggioranza dei casi è perfettamente funzionante, e funzionale per il compito per cui è stato progettato. Ma in una piccola percentuale di persone, può presentare dei problemi.

I problemi possono risalire allo sviluppo del seno fin da quando la mamma era nella pancia della sua mamma, o a un evento che ha interrotto lo sviluppo del seno nella sua infanzia o adolescenza. Potrebbero esserci gravi squilibri ormonali, alcune rare sindromi, o altre cause rare. O ancora potrebbe essere stato l’esito di un intervento chirurgico o un incidente. Tutto questo per esempio lo valuto durante il colloquio quando vedo per la prima volta una mamma o futura mamma (e questo ti fa capire perché così spesso rispondo sui social che le singole situazioni non si possono valutare seriamente online in due domande).
Dimenticare quindi questa piccolissima percentuale che esiste anche quando si parla di funzionalità della mammella, è scientificamente e concretamente scorretto.

E’ anche poco rispettoso per quelle seppur poche mamme che sono però portatrici di sentimenti e speranze come te e come me, e può far rimandare una diagnosi precisa e tempestiva, con un ritardo nel trovare una soluzione per alimentare al meglio il loro bambino.

Su quanto sia realmente questa percentuale di donne con una impossibilità fisica ad allattare, dove per impossibilità fisica intendo congenita o irrisolvibile, c’è ancora una accesa discussione tra gli studiosi a livello mondiale. Se ti sei documentata potresti aver letto da qualche parte “1 – 3 %”,  ma la verità è che non è per niente facile definire questa cifra, perché è molto complesso raccogliere un numero significativo di casi ai fini epidemiologici per trarre queste conclusioni, e anche e non meno importante perché è molto complesso dire senza dubbio che non abbiano interferito in quella percentuale quegli ostacoli di vario genere che rendono l’avvio dell’allattamento molto difficile fino a impossibile a tantissime mamme. Un esperto mondiale molto rispettato che studiò la questione qualche anno fa, disse che secondo lui la reale percentuale è più probabilmente inferiore allo 0,50% e io tendo a pensare che sia più corretto un numero di questa entità… ma alla fine non mi interessa qui discutere su chi abbia ragione: sono disquisizioni tra noi tecnici che alla singola mamma poco importano.

Quello che a mio parere deve interessarci, è divulgare le informazioni utili concretamente, oltre che corrette e non offensive verso nessuna mamma:

1. la STRAGRANDE MAGGIORANZA delle donne può allattare un bambino e probabilmente anche due

2. la STRAGRANDE MAGGIORANZA delle difficoltà in allattamento sono quindi risolvibili e non irrimediabili

3. serve una diagnosi precisa e tempestiva da parte di operatori competenti ed esperti per capire, dove c’è il dubbio, se quella mamma fa parte della maggioranza o della minoranza, al fine di indirizzarla verso le strategie più idonee per lei e il suo bambino. Per capire questo, può essere necessario anche un lavoro interdisciplinare, con la collaborazione di più specialisti. La IBCLC esperta dovrebbe essere in grado di indirizzarti anche a fare indagini più particolari, se ne ravvisa la necessità.

Posso dirti che nella mia pratica come Consulente, ho visto veramente pochissime mamme con una reale impossibilità ad allattare, le ricordo una per una perché le conto sulle dita di una mano. E tutte tranne una hanno allattato parzialmente al seno, chi più chi meno. Ma le ho incontrate, e alcune di loro hanno davvero fatto l’IMPOSSIBILE per cercare di allattare di più. A loro tutte va il mio rispetto e il mio affetto.

Ti prego di ricordartene la prossima volta che ti viene in mente quella frase. Ce ne sono di molto più efficaci, e vere (le trovi alla fine del precedente articolo).

 

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