Ancora sul seno “vuoto” o “da svuotare completamente”, e su come funziona davvero la produzione di latte

In questo articolo ti ho spiegato perché il seno non è mai davvero totalmente vuoto.

Spesso però le mamme mi dicono: “ma io ho provato a spremere e in effetti in quel momento non è uscito più niente”.  Allora io faccio vedere loro come e dove spremere e magicamente ecco che compare altro latte :). No, scherzo, non è magia, si tratta solo di sapere come e dove fare la spremitura… Oppure dicono “col tiralatte non ho cavato una goccia” (possono esservi diversi motivi per cui in quel momento non sei riuscita a tirare latte, e per averne qualche idea leggi qui, o chiedi una consulenza se non ci riesci proprio) , o ancora “ci sono momenti in cui vedo che il mio bambino è proprio insoddisfatto/non gli viene abbastanza latte” (vi possono essere molte cause, e la maggior parte sono falsi problemi, per esempio leggi qua; altre volte è il segnale di qualcosa che non va nell’allattamento e che si può correggere, allora chiedi tempestivamente una consulenza).

Negli ultimissimi anni la ricerca scientifica ha scoperto dei “fenomeni” interessanti che accadono durante l’allattamento. Bada bene che tutti gli altri Mammiferi non studiano niente di come funzionano le loro tette e allattano serenamente senza alcun problema, ma noi purtroppo non ci fidiamo più del nostro corpo e facciamo o ci fanno fare un sacco di pasticci in momenti cruciali per l’avvio e il mantenimento di questo processo così importante per la nostra specie e la sopravvivenza dei cuccioli. Così oggi ci tocca che sia la Scienza a dirci come funziona, per poi iniziare a fare scientemente/coscientemente quello che le donne hanno fatto incoscientemente o, per meglio dire, per apprendimento diretto per milioni di anni (leggi qui perché l’allattamento non è “naturale” ma appreso) .

Per esempio i ricercatori hanno scoperto che i bambini in genere non poppano tutto quello che si forma durante la poppata, ma quantità variabili da poppata a poppata, anche molto diverse tra loro. Di solito però poppano solo circa 3/4 del latte che si è formato nel seno (circa! Mi raccomando, ricorda sempre questi circa perché ci sono variazioni anche molto ampie, e queste indicazioni non devono diventare nuove gabbie in cui cercare di incastrarti… pensa alla tua trisavola che non aveva alcuna di queste informazioni e allattava senza problemi).

Questa parte di latte “in eccesso” ha diverse funzioni, tra cui quella di “regolare” la quantità che il seno sa mediamente di dover produrre.

Io dico sempre che il seno è come un ottimo magazziniere, che fa in modo di non avere mai gli scaffali né pieni di scorte inutilizzate, né rischia di restare senza un margine di sicurezza.

Alla luce di queste informazioni, torniamo alle ragioni che in genere si portano per giustificare la necessità di capire se il seno viene “tutto svuotato”, vediamo perché sono errate e cercare quindi di “svuotare” fino all’ultima goccia non ha senso in quanto:

1. bisogna vedere che ne pensa il pupo: è tuo figlio che decide quanto ne vuole e quando;

2. se e quando passarlo al secondo seno, o meglio sarebbe quando vuole lui il secondo seno, dipende da vari fattori, e non se ha tirato via quella fantomatica ultima goccia che non arriva mai (leggi qui) avrà le sue sacrosante ragioni: fidiamoci del bambino!

2. se tu continui a tenerlo al seno o a spremere o a tirare col tiralatte vai ad attingere al “margine di sicurezza” che non finisce mai. Infatti vedrai che una goccina continuerà ad uscire sempre… magari sempre meno rapidamente o più piccola, ma rischi per fare l’esperimento di starci 3 ore!

3. se tu svuoti il più possibile, stai dicendo all’efficiente magazziniere-seno che vuoi più latte, quindi di “riempirsi” di più! Se temi ingorghi quindi, attenzione, potresti ritrovarti in una situazione-paradosso: più tiri più ne produci. La domanda invece dovrebbe essere se il bambino sta svuotando efficacemente e/o a sufficienza. I problemi infatti sorgono quando domanda del bambino e offerta del seno non sono coordinati (corri subito a farti vedere in tal caso!)

4. più “svuoti”, più la produzione/sintesi del latte diventa addirittura veloce! ‘Sto magazziniere è proprio efficientissimo!!!

Il tuo seno produce per un principio di domanda e offerta: più chiedi, più dà.  Allora se tu in questo momento hai/hai avuto difficoltà e ti trovi ad avere poco latte e vuoi aumentarlo, vuotare il seno più spesso è uno dei modi più efficaci per aumentare la produzione (attenzione: per farlo ci sono delle strategie ad hoc, e ogni situazione ha sue caratteristiche da cui si basa l’intervento da fare: non farlo da sola, rivolgiti subito a una consulente; questa è una buona parte del mio lavoro e aiuto le mamme a ottimizzare tempo, fatica e risultati).

Ma ci sono molte altre ragioni – vere o presunte – in cui tentare di tirar fuori l’ultima goccia, che ultima non sarà mai, è inutile o controproducente.

Come sempre, andare ad agire su un processo fisiologico come la lattazione, richiede competenza e conoscenza accurata del processo stesso, delle sue implicazioni nel corpo, e analizzare la situazione personale di quella mamma e quel bambino, per adottare le strategie corrette e mirate per loro due in quel preciso momento.

È quindi errata l’idea che si “vuoti” o “riempia” come fai  con un bicchiere o una bottiglia.

Infatti, il concetto di seno che si “svuoti” fa il paio con il concetto del seno che si deve riempire. Non ci avevi mai pensato? Eh sì, si tratta di sfaccettature – o del rovescio della medaglia, se vogliamo chiamarlo così – del fatto che non sappiamo realmente come funziona la lattazione e non ci fidiamo più del nostro corpo – o perlomeno del seno, per il quale ci si inventano regole assurde che però non ci passano certo per la testa quando pensiamo ad altre ghiandole.

Il seno ha una sua capacità molto maggiore del fabbisogno di un singolo bambino (mai pensato a chi ha 2 o 3 gemelli, o alle balie di una volta che allattavano anche 5 o 6 bambini contemporaneamente?), e non ha bisogno di un lasso di tempo affinché il latte si riformi (leggi qui), quindi non si ritrova a un certo punto vuoto così come non ha bisogno di tempo di attesa – o “riposo” – per riempirsi. Eppure immagino che avrai sentito mille volte dire “non aspetti che ti si riformi il latte?” o “fai passare almeno 2 ore altrimenti il bambino prenderà poco latte”. Tutte cose fantasiose che non hanno niente a che fare con la fisiologia. La ghiandola mammaria è una ghiandola, cioè una centrale di produzione (non un “rubinetto” come ultimamente va di moda dire, e che a essere precisi è scorretto: un rubinetto non si produce da sè il latte, ma lo fa solo passare dal tubo al bicchiere), che non sta mai a riposo.

Da dove nasce allora il quesito? Perchè le mamme si preoccupano di sapere se il loro seno è vuoto?

Uno dei motivi è la sensazione di “seno pieno” o “seno vuoto” (leggi qui). Ma per tornare alle motivazioni che in genere vengono addotte da chi ti fa preoccupare che il seno venga “svuotato bene”, solo tu sai se è “ben svuotato” – che è molto diverso dal dire “totalmente svuotato” che ora hai capito che non può accadere mai. Infatti tu “senti” il tuo seno e conosci la differenza tra prima e dopo che il bambino ha poppato. Se il seno ti dà fastidio, cioè lo senti ancora pieno, teso, dolente, o addirittura ingorgato, allora probabilmente va svuotato ancora un po’, ma il quanto svuotarlo lo sai solo tu e il tuo bambino, e se svuotarlo solo ancora un pochino o molto dipende dalla situazione e dal momento. Se ne parli con me, posso aiutarti a capirlo.

 

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