Come capisco quando il mio seno è “vuoto”?

Spesso le mamme mi chiedono come fare per capire quando un seno è vuoto o svuotato.

Ma cosa si intende quando si dice “seno vuoto“?

L’idea è che ci sia un momento in cui il seno è pieno di latte e uno successivo in cui non è più pieno, cioè non ci sarebbe più latte al suo interno. Quindi il bambino ha o avrebbe rimosso tutto il latte che vi era contenuto. Ebbene, questa idea è falsa e ora ti spiegherò perché bisogna insistere per smettere di farla circolare, dato che non ti serve capire quando il seno è “tutto vuoto” perchè non lo sarà mai.

Partirei però dai motivi per cui viene fatta questa domanda…

I motivi più frequenti sono (a volte ne apprendo di nuovi estremamente fantasiosi, ma qui tratterò le dicerie più comuni):

– devi capire quando il seno è oramai vuoto, perché sarebbe il momento in cui  è ora di passare il bambino all’altro seno;

– se il seno è vuoto, devi aspettare che il latte si riformi o il seno si “ricarichi”;

– devi svuotare “completamente” il seno per evitare ingorghi, evitare che ti cali la produzione, ecc;

– devi svuotare “completamente” il seno affinchè il bambino prenda “tutto il secondo latte”.

Tutte queste ragioni partono da un presupposto sbagliato, che purtroppo ha a che fare con il fatto che viviamo ancora in una cultura dove la norma è il biberon, e senza rendercene conto spesso pensiamo al seno come a un biberon di ciccia.

Ma il tuo seno non è un contenitore passivo, e non funziona come il biberon, che deve essere riempito da qualcuno dall’esterno, poi viene svuotato, e fino alla volta successiva resta irrimediabilmente vuoto.

Col biberon, se il bambino a metà poppata si stacca, quel latte resta là, fermo e in quantità immutabile, finché non sei tu a svuotarlo. Il biberon, da sé, non è in grado né di riempirsi, né di regolare la quantità al suo interno, né di svuotarsi. Il tuo seno invece è una ghiandola, e come tutte le ghiandole è una “centrale di produzione” e non un contenitore passivo.

Pensa che è il tuo seno che reagisce ai segnali del tuo bambino e manda l’input al cervello che gli dice “ehi, mandami gli ormoni che mi servono per fare latte qua!”. E se il seno resta troppo pieno, una certa quantità di liquidi può anche essere riassorbita. A seconda di come e quanto e ogni quanto tuo figlio poppa, è il seno che ha un meccanismo interno di autoregolazione per cui produrrà di nuovo latte più o meno velocemente, e in minore o maggiore quantità! Un meccanismo perfetto che tra l’altro la Scienza ha scoperto solo da pochi anni. Pensa quanto è incredibile il tuo seno…

Soprattutto, il tuo seno non è mai veramente e totalmente vuoto. E il latte si riforma in tempi rapidissimi (in decine di secondi – sì, hai letto bene, secondi) e in continuazione. Infatti, uno degli ormoni principali coinvolti nell’allattamento, la prolattina, ha come sua caratteristica di non smettere di lavorare appena il bambino si stacca, ma di proseguire ancora un po’ così che si accumulino via via gocce di latte che formeranno quello che noi chiamiamo latte di deposito. Il latte di deposito io lo chiamo anche l'”incentivo” o l'”aperitivo”, cioè quel pochino (a volte in certe mamme o in certe fasi dell’allattamento è un pochino piuttosto abbondante :)) che il bimbo trova appena si attacca e lo incoraggia a restare attaccato e poppare per far venire il grosso della produzione che ancora non c’è. Inoltre, ultimo, ma non ultimo in importanza, la ricerca scientifica ha mostrato che i bambini non poppano mai tutto il latte che si è prodotto durante la poppata, ma solo una parte!

Quindi dimentica il concetto di “seno vuoto”: non c’è un momento in cui il seno si mette in stand-by o un lasso di tempo entro il quale bisogna mettersi ad aspettare.

Tornando ai motivi principali che ti ho elenca all’inizio e per cui ti potrebbero aver detto che dovevi capire se il tuo seno era vuoto:

– come capire se è il momento per passare al secondo seno? Chiedilo al bambino! (e leggi questo altro articolo 🙂 )

– devi davvero aspettare un tot  prima che il seno si “ricarichi”? No! Il latte si forma man mano proprio MENTRE il bambino poppa! (per capire meglio sulla faccenda del seno che deve “ricaricarsi” leggi qui)

– per evitare un ingorgo o problemi di troppo o troppo poco latte, la soluzione non è capire quando il seno è vuoto ma capire come funziona la gestione dell’allattamento (tieni presente che spesso strategie che funzionano egregiamente per alcune donne sono un disastro per altre, quindi non ti fermare a rispostine semplicistiche o regolette fisse: se hai dubbi o difficoltà, chiama e fatti vedere subito)

– primo/secondo latte? Ah povera me! Qui è sempre la storia del cambiare le informazioni ma non cambiare la testa :(. La tua gatta non sa niente di tutto questo e allatta senza difficoltà, ti sei mai chiesta come farà mai?

Ma allora come mai a volte ti sembra proprio di non averne e il bambino protesta? Come mai ci sono situazioni in cui non riesci a tirare o spremere una goccia di latte? Intanto leggi qui.

Ricorda che la fisiologia è perfetta nel 99% della popolazione e che se non ci sono interferenze fin dal parto, allattare è un processo molto efficiente e perfettamente funzionante. Però oggi purtroppo succede spesso che ci siano intoppi o la mamma abbia trovato ostacoli che le hanno impedito di far partire bene il suo allattamento. Altre volte si tratta di cause correlate a situazioni particolari del bambino (anatomiche, funzionali, ecc). Allora se temi di avere un reale problema, mettiti in contatto con una consulente così da analizzare accuratamente la situazione e correggere gli eventuali problemi.

 

Questo articolo ti è stato utile? Metti il Mi piace e segnalalo alle tue amiche. Per non perdere il prossimo, iscriviti alla newsletter dal form qui a destra.

 

 


Both comments and pings are currently closed.

Comments are closed.

Powered by WordPress

Facebook

Get the Facebook Likebox Slider Pro for WordPress