Ho un seno che fa meno latte dell’altro: è un problema?

Ti stai preoccupando perché vedi, o ti sembra che uno dei tuoi seni produca meno latte dell’altro? Come mai? Può essere? Pensi di avere una rara anomalia?

Spesso le mamme notano una differenza nell’allattamento tra un seno e l’altro e altrettanto spesso pensano che ci sia qualcosa che non va.

Intanto dovremmo distinguere tra i segnali veri e quelli presunti. Infatti, spesso ci si preoccupa per “fenomeni” totalmente normali, come per esempio la dimensione diversa tra i seni, o il fatto che ci sono bambini che hanno una preferenza per un seno, o ancora perché uno dei due seni perde latte e l’altro no. Tutte queste cose sono non significative e non predicono quanto latte stai producendo o eventuali differenze di produzione tra i seni.

Qui ti parlo quindi delle reali differenze di produzione tra un seno e l’altro.

Esatto, perché le differenze ci sono e sono totalmente normali. Se ci pensi, infatti, noi non abbiamo le due parti del corpo perfettamente speculari.  Le mani non sono totalmente identiche, i piedi non sono esattamente della stessa lunghezza (cosa della quale per alcune di noi è indispensabile ricordarsi, quando andiamo a provare le scarpe nuove!), e di conseguenza neanche i seni sono perfettamente identici.

Diverse ricerche hanno dimostrato che le differenze di produzione tra un seno e l’altro sono normalissime, anzi è più raro che una donna produca la stessa quantità di latte da entrambi i lati, perché ogni seno lavora in modo indipendente dall’altro.

Questa differenza di produzione può essere anche molto marcata e anche questo non deve farti preoccupare. Sarà per questo che ne abbiamo due, no? :). in realtà, prima che inventassero i tiralatte, probabilmente la stragrande maggioranza delle donne non si erano mai rese conto della differenza nella quantità di latte che producevano tra destra e sinistra. Oppure si accorgevano di qualche differenza, ma la ignoravano e andavano avanti serenamente. E’ stato con l’aumento della necessità di spremere il latte manualmente e dell’uso dei tiralatte che queste differenze sono diventate più evidenti. Per esempio le mamme che tirano il latte per il loro prematuro ricoverato in TIN, o quelle che fanno la scorta per l’assenza a lavoro, sanno benissimo che c’è il seno più prodigo e quello meno generoso: la somma dei due seni fa la poppata, anche se non sono due esatte metà. Tu mangi la stessa quantità e volume di cibo tra prima portata e seconda? 🙂 Eppure quello è un pasto completo.

Evidentemente questo vale anche per i poppanti :).

C’è poi da distinguere tra la differenza di produzione per così dire primaria, e quella secondaria.

Per differenza di produzione primaria, intendo riferirmi a quella dovuta alla normale differenza tra i seni. Si tratta quindi della tua caratteristica anatomica e funzionale, un po’ come chi ha il lato destro del corpo preferenziale, o il sinistro (come me che sono mancina). Questa differenza può essere come dicevo significativa, restando ancora nella fisiologia. Vi sono poi un numero minore di donne che hanno una ipoplasia a uno dei due seni, per motivi genetici o di altro genere,  in quanto evidentemente quella mammella durante il suo sviluppo non si è formata al 100% come l’altra (o ha subito un trauma). Si tratta di casi relativamente rari, che una IBCLC esperta in genere è in grado di riconoscere. Anche con un seno ipoplasico si può allattare serenamente,  perché molto spesso produce anch’esso anche se molto meno. Ma se pure non producesse niente, andrebbe bene ugualmente, dato che di seni ne abbiamo due (e ricorda che le mamme di gemelli non ne hanno quattro!).  In questi casi diventa però più importante una corretta calibrazione, quindi meglio farsi seguire da un’operatore esperto come la IBCLC nei primissimi giorni o settimane.
Vi è poi la differenza di produzione secondaria, dove intendo dire che per una preferenza, della madre o del bambino, quel seno viene stimolato meno dell’altro, e quindi via via riduce la produzione, o non la porta mai al 100% della sua potenzialità, in modo più o meno significativo. Spesso le mamme neanche se ne accorgono, altre volte se ne rendono conto e magari si agitano. Ci sono bimbi che a un certo punto rifiutano del tutto il seno meno preferito.

Ora, in particolare se hai un neonato, il mio suggerimento è di farti vedere, in quanto potrebbe essere una “antipatia” o minor preferenza, per meglio dire, transitoria e risolvibile, e si può incoraggiare il bambino a prendere quel seno. Per esempio, spesso ci sono difficoltà a posizionarsi  bene da un lato, o differenze nella conformazione del capezzolo che gli rendono l’attacco da quella parte più difficile. Con l’aiuto della IBCLC questo tipo di piccoli problemi si risolvono e il piccolo così inizierà ad attaccarsi volentieri anche da quel lato.

Anche in quei casi in cui la differenza di produzione è significativa e/o il bambino non ama uno dei due seni, il concetto è sempre lo stesso: nella stragrande maggioranza delle donne, un seno solo (o un seno e mezzo, o un seno e un quarto :)), basta a un bambino. 

Perché mai allora ce ne preoccupiamo? Ma è ovvio! Perché c’è sempre in agguato quel sottile pensiero “avrò abbastanza latte??!!”… se questo pensiero è spesso presente in chi non ha notato che uno dei due seni produce in modo differente dall’altro, figuriamoci in chi, magari tirando col tiralatte, ha visto che da una parte estraeva la metà rispetto all’altra!

Donne, liberiamoci da questa ansia! Ignora o gira al largo da chi sta sempre a dirti “ma sei sicura di avere abbastanza latte?” Madre Natura può essere così fallace? L’allattamento può essere così aleatorio? Se hai davvero un grosso dubbio, vai da una professionista, togliti tutti i tarli dalla testa e dopo vivi felice il tuo allattamento,  ma non farti condizionare da chi  in genere di allattamento sa poco o niente!

Tra l’altro spesso le mamme mi rispondono, quando parliamo di questo argomento: “eh sì, però se là c’è poco latte magari da quel seno non gli va di starci”. Beh, sai una cosa, negli anni ho visto un sacco di bambini che preferivano il seno che produceva meno (per tanti motivi diversi…)! E poi magari così decidono che c’è la tetta per la pietanza principale e quella per il contorno?  Lascia che sia il tuo bambino a gestirsi la cosa, lui sa, e lui può, se si attacca correttamente ed è libero di accedere al seno tutte le volte che vuole.

Nel caso in cui però il tuo bambino sia un neonato, come scrivevo sopra, forse è invece il caso di analizzare la situazione più attentamente, perché nella maggior parte dei casi la differenza di produzione deriva da una preferenza del bambino o della mamma per un seno. Ricorda che allattare da entrambi i seni è una protezione anche per la loro salute. Inoltre se nel frattempo hai ingorghi frequenti o altri problemi di gestione (bambino che cresce poco, dolore ai capezzoli, ecc). in tutti questi casi chiamami e risolveremo la difficoltà.

 

Questo articolo ti è stato utile? in tal caso metti il Mi piace e se non vuoi perdere i prossimi, iscriviti alla Newsletter dal form qui a destra.
I tuoi Mi piace mi aiutano a scegliere i prossimi argomenti di interesse!

 

Photo credits: http://www.healthable.org/wp-content/uploads/2016/06/Breastfeeding1.jpg

 

 

 


Both comments and pings are currently closed.

Comments are closed.

Powered by WordPress

Facebook

Get the Facebook Likebox Slider Pro for WordPress