Se stai usando latte in polvere, lo stai preparando nel modo corretto?

 

Se allattare sembra essere diventata una cosa tutt’altro che semplice (come spiego qui), a fare un biberon sono buoni tutti, direbbe mia madre. Ebbene, sembra che le cose non stiano così!

Nella mia pratica di IBCLC, mi capita quotidianamente di aiutare mamme che stanno alimentando artificialmente o misto, e vengono qui proprio per recuperare l’allattamento, e nel lavoro che facciamo insieme c’è spesso un periodo in cui devono continuare a usare della formula.

All’inizio pensavo, vista la mia breve esperienza diretta di biberon (se conosci la mia storia), che ne sapessero più di me e non ci fosse niente da spiegare su quel versante, ma in realtà ho scoperto che molti genitori non sanno come si prepara un biberon, con alcuni grossi rischi per il loro bambino.

L’errore più grave molto frequente riguarda la temperatura dell’acqua nella quale va sciolto il latte se è in polvere.

Molti genitori infatti pensano che se usano acqua in bottiglia, non del rubinetto quindi, basti portare l’acqua a una temperatura piacevole per il bambino, cioè a 36,5° circa. Credono infatti che la prassi di far bollire o quasi l’acqua serva perché è l’acqua che può portare germi, e quindi l’acqua minerale in bottiglia, in quanto “sicura”, non ne necessiti.

Avrei molto da dire sull’abitudine tutta italiana degli ultimissimi decenni di usare acqua in bottiglia quando in buona parte del territorio nazionale, salvo poche sfortunate aree, sgorga ottima acqua a basso costo direttamente in casa da tutti i rubinetti (leggi qua http://www.ilfattoalimentare.it/acqua-case-minerale-bottiglia-rubinetto-test-altroconsumo.html e qua: http://www.progettoinfoconsumo.it/sites/default/files/Dep_acqua%202009.pdf … ma è un discorso lungo e andrei fuori tema… ma il problema in realtà non è l’acqua ma il latte in polvere!

Infatti l’acqua del rubinetto è potabile e quindi pura e controllata (molto più frequentemente delle acque in bottiglia), così come anche il latte artificiale liquido (che infatti una volta aperto deve essere tenuto in frigorifero e anche così va buttato dopo 24 ore).

Il latte in polvere invece NON È STERILE, e può essere veicolo di germi anche molto pericolosi.

Preparare non correttamente il latte artificiale può provocare malattie serie al bambino e se è in polvere ci vogliono delle accortezze in più.

La preoccupazione viene non da me perché qualcuno può pensare che io sia una moderna crociata che se la prende per principio contro la formula (o talebana, come alcuni ci definiscono), ma dalle istituzioni sanitarie sia nazionali che internazionali, che basano le loro raccomandazioni su fatti reali. Infatti il latte artificiale in polvere può essere contaminato già all’origine, per mille motivi diversi, da diversi ceppi di microrganismi, batteri compresi, tra cui il pericoloso Cronobacter species, in passato conosciuto come Enterobacter sakazakii.

Secondo alcune ricerche l’incidenza di contaminazione batterica nel mondo va da un 6.6 % in Brasile fino al 29 % in Cina. Ah, vabbè, ma allora non riguarda noi Paesi del mondo più civile? Ebbene no, riguarda pure noi, infatti i Paesi dove sono stati riscontrati la maggior parte dei casi sono USA, Gran Bretagna, Francia, Belgio e Filippine.

Il Cronobacter è molto molto pericoloso, e può arrivare ad essere mortale, ma non è l’unico germe ritrovato nella formula: il latte artificiale può essere contaminato infatti anche da altri patogeni come per esempio quelli responsabili della salmonellosi e del botulismo. Queste malattie e tossine possono essere estremamente gravi per un bambino molto piccolo.

Per uccidere questi germi la polvere va messa in acqua a circa 70°, e dopo naturalmente il latte così ricostituito va raffreddato prima di darlo al bambino, per esempio immergendo il biberon in un contenitore di acqua gelata o sotto l’acqua corrente, fino a che non scenda a temperatura comfort (circa 36,5°, facilmente verificabili col “test del polso”).

Non sempre queste indicazioni sono indicate chiaramente sulla scatola. È quindi molto importante conoscere e seguire le corrette indicazioni sanitarie, e preparare la formula sempre in acqua a 70°. I casi di contaminazione sono per fortuna rari, ma quando accadono possono avere esiti gravissimi, soprattutto nei prematuri. Perché rischiare?

Se poi stai dando l’aggiunta perché hai difficoltà di allattamento, ricorri subito al nostro ambulatorio, e chiamaci, perché la stragrande maggioranza delle difficoltà dovute a scarsa produzione di latte o al bambino che non si attacca o si attacca male, per fare l’elenco dei casi più frequenti, può essere risolta in breve tempo grazie alle competenze di noi IBCLC.

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