Devo preparare il mio seno in gravidanza per poter allattare senza problemi?

Quando sono rimasta incinta del mio primo figlio, ricordo che il primo segno che qualcosa stava succedendo al mio corpo, molto prima del crescere della pancia, fu il seno.
All’epoca non sapevo niente di allattamento, e non mi rendevo conto che questo segnalava che il mio seno sapeva cosa fare e che si stava preparando; la cosa invece che pensai è che “speravo” di aver latte e poter allattare così iniziai a documentarmi un po’ a caso, tra riviste e pareri di colleghe o parenti già mamme.
Una delle cose che appresi quindi fu che secondo molti avrei dovuto “preparare” il seno, per lo più sfregandolo con un guanto di crine, metterci pomate varie, o cose simili. Io però avevo i capezzoli così sensibili che mi dava fastidio anche la canottiera di microfibra, e l’idea di “scartavetrarlo” mi faceva inorridire. Essendo poi un soggetto allergico alle prese con uno dei miei periodi di orticaria, anche l’applicazione di creme non andava bene per me. Non feci nulla quindi sperando nella buona sorte.
Quando poi entrai in questo mondo in modo un po’ rocambolesco, appresi la “verità” sulla preparazione del seno in gravidanza e quindi di quanta ignoranza ci fosse in giro sull’argomento.
Purtroppo oggi, 22 anni dopo, vedo che l’ignoranza è ancora dura da scardinare!

Facendo una velocissima ricerchina on line, ben 5 siti su 6 usciti in prima pagina di Google, nel 2015 ancora parla di sfregamenti, sistemi per “irrobustire” il capezzolo, idratarlo (e perché non lo è già normalmente?) e tecniche che da più di 15 anni fa sono state abbandonate perché la ricerca scientifica ha dimostrato essere totalmente inutilise non controproducenti.

Cosa devi fare allora se sei in gravidanza, e ti hanno detto che devi preparare i capezzoli alle poppate?

Non serve fare niente, in realtà.

Il tuo seno si sta preparando già da solo. Come dicevo sopra, gli ormoni che si attivano in gravidanza hanno tra le tante funzioni anche quelle di essere pronta  a dare al neonato il colostro alla nascita, e il latte nei mesi o anni in cui si attaccherà al seno.

Hai mai visto una gatta o una cavalla o un’orsa prepararsi i capezzoli? Sarebbe impresa ardua se non impossibile per molti Mammiferi, per esempio quelli con gli zoccoli :). Sarebbe strano se noi umani fossimo gli unici Mammiferi che devono fare qualcosa di speciale rispetto agli altri, In realtà, noi umani siamo gli unici ad avere così tante difficoltà in allattamento, e gli unici che si preoccupano di prepararsi i capezzoli (e non solo).

Ma come, non devi irrobustire la pelle dei tuoi capezzoli?

Assolutamente no! Questa idea parte dal principio che la pelle dovrebbe diventare dura, ma è frutto di totale ignoranza. Infatti, il capezzolo e l’areola sono morbidi ed elastici non per una svista di Madre Natura alla quale tu devi rimediare col guanto di crine (per carità!), ma perché devono adattarsi, formarsi, e allungarsi perfettamente all’interno della bocca del/dei tuo/i bambino/i.

Forse ti hanno detto che devi indurire i capezzoli affinchè si formi della pelle robusta altrimenti ti verranno le ragadi. L’idea che il capezzolo debba fare un callo è assurda. Chi te la propone dimostra di non sapere proprio niente di come funziona la “meccanica” dell’allattamento (leggi questo articolo dove ne ho già parlato) ed è meglio che non lo ascolti.

Se la preoccupazione di poter allattare ancora ti attanaglia, ti hanno detto che il tuo seno “non va bene”, o hai auto una brutta esperienza col primo figlio, la soluzione non è spendere soldi e tempo in tecniche inutili se non dannose, ma rivolgerti a una persona competente in allattamento che ti dia le informazioni corrette e possa darti un avuto tempestivo nel caso in cui alla nascita del tuo bambino tu avessi problemi. Infatti, se corri subito ai ripari, le difficoltà si risolvono molto più rapidamente e con meno fatica.

Se hai già partorito e mentre leggi sei alle prese con ragadi o difficoltà, il consiglio vale anche per te! Chiama subito una IBCLC.

Se vuoi allattare bene, quello che va fatto in gravidanza non riguarda i tuoi seni, ma le informazioni che hai (guarda questo video). Informati bene e creati una rete di sostegno di persone ben informate e positive verso l’allattamento, mamme che hanno allattato a lungo, e persone non critiche. Questo  farà la vera differenza.

 

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