Quando allattiamo si attivano molti ormoni e attività da parte del nostro corpo.
Due meccanismi principali agiscono insieme quando allatti.
Uno dei due, insieme alla suzione, è il riflesso di emissione del latte, detto anche riflesso ossitocinico, perchè regolato dall’ormone ossitocina.
Quando il tuo bambino si attacca al seno, o anche pensi a lui, senti il suo profumo, o ascolti i suoi versetti, il cervello riceve dei segnali nervosi: dalla suzione grazie al fatto che intorno a capezzolo e areola, dove i bambini si attaccano, ci sono centinaia di terminazioni nervose estremamente sensibili; ma anche da parte degli altri sensi, tanto che a volte basta anche solo pensare o osservare il tuo bambino.
A volte viene scatenato anche dal pianto o osservazione di un altro bambino! 🙂
Questi input nervosi dicono al cervello che è ora di mandare il latte e la ghiandola ipofisi (detta anche ghiandola pituitaria) produce gli ormoni essenziali per la lattazione: la prolattina che è deputata alla sintesi, cioè alla produzione del latte, e l’ossitocina che fa “spremere” gli alveoli, le cellule dove si forma il latte – che così viene “spedito” ai capezzoli – e fa dilatare i dotti così che la “strada” dove passa il latte sia più larga e di conseguenza il passaggio più veloce. Questi ormoni vengono rilasciati nel tuo flusso sanguigno e grazie ad esso arrivano al seno e agli alveoli lattiferi.
L’ossoticina viene anche chiamata l'”ormone dell’amore“. E’ un ormone essenziale in molte altre situazioni: per la riproduzione, perché viene prodotto quando facciamo sesso; nel processo di attaccamento (bonding) col tuo bambino; durante il travaglio, le contrazioni e il parto; e dopo il parto per far contrarre l’utero e far smettere la perdita di sangue.
In ogni poppata l’ossitocina viene rilasciata a “ondate” più volte, anche se spesso le mamme si accorgono distintamente o fanno attenzione solo alla prima.
Quindi non è vero che è inutile tenere il bambino al seno più di … tot minuti (quanti dipende dalla generosità di chi te lo dice…), perché “dopo n minuti il bambino non prende più niente”: chi te lo dice non sa molto di come funziona la fisiologia della produzione del latte!
Il riflesso di emissione quindi è quello grazie al quale il latte “arriva al bambino”.
Il riflesso di emissione è anche il momento in cui inizia ad arrivare il cosiddetto “secondo latte”.
E’ un riflesso velocissimo, perché si può attivare prima di un minuto o fino a uno-due minuti al massimo. La velocità alla quale si attiva dipende fondamentalmente da cosa fa il bambino al seno (suzione) e da cosa fai tu (sei rilassata? senti dolore?).
Alcune volte questo meccanismo perfetto si “inceppa” e potremmo avere un riflesso inibito o ritardato, o un riflesso troppo forte. In entrambi i casi la consulente in allattamento conosce tecniche consolidate molto efficaci per risolvere la difficoltà. Se temi di essere in una di queste due situazioni, chiama subito o se sei lontana contattami per una consulenza a distanza, così la risolverai al più presto!
Come mi accorgo del riflesso di emissione del latte? Prossimo articolo
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