Aiuto, mio figlio mi usa come un ciuccio!

Quante volte ho sentito dire o letto nei gruppi di mamme questa frase??? Impossibile contarle…

O quante volte lo hanno detto anche a me, che stavo sempre con una tetta di fuori?

Quando un bambino inizia ad attaccarsi oltre gli orari “canonici”, o ha un comportamento diverso da quello “mangio per bene, e poi mi addormento di botto sazio come un otre”, ecco che scatta questa domanda.

È estremamente radicata in Occidente, da qualche decennio soltanto per la verità, l’idea che il seno sia necessario per mangiare, e se il bambino è già sazio, allora “mi sta usando come un ciuccio”, vale a dire “mi sta usando per consolarsi/trastullarsi/rasserenarsi/o-non-so-per-quale-accidenti-di-motivo”.

Il problema è però che ci sono molti errori di fondo in questo modo di pensare, e parecchi rischi.

 

 Perché non è possibile che tuo figlio ti usi come un ciuccio

Intanto mettiamo in chiaro le cose.

  • Tu sei venuta molto prima di qualsivoglia succhiotto. Le mamme dotate di tetta sono nate molti milioni di anni fa, mentre i ciucci sono un’invenzione molto recente nella storia dell’uomo.
  • La risposta naturale al bisogno di suzione di un mammifero è il seno, non un sostituto di plastica. Pertanto, al massimo è il ciuccio che tenta di essere usato come una tetta, e non ci riesce neanche troppo bene.
  • La prima e unica cosa che un neonato umano si aspetta di avere in bocca è il tuo seno. Non un sostituto plasticoso dalla forma improbabile che nessuna donna ha sul suo seno vero.
  • Tu sei qualcosa di più di un distributore automatico di alimenti caldi. Tu sei una mamma. A una mamma si chiede di più della erogazione di pasti.
  • Quando tuo figlio è al seno, non sta solo “occupandosi la bocca”: tu gli offri una gamma di esperienze integrate tra di loro in modo perfetto (ah, la Natura che meraviglie che fa…), che soddisfano tutte le necessità di quel tuo bambino in quel momento sulla base della sua crescita e sviluppo psicomotorio.
  • Non esiste il numero giusto di poppate al giorno, e non c’è una poppata “inutile”… lascia che sia il tuo bambino a decidere. D’altro canto nessuno può dire a te se questo bicchiere d’acqua per te sia di troppo, o l’ultimo biscotto sia inutile, o se hai ancora fame dopo la 13° forchettata di pasta.
  • Se allatti di nuovo dopo n minuti, il tuo bambino non avrà problemi di digestione della poppata precedente: il tuo latte è quanto di più digeribile esista al mondo. Contiene già al suo interno i suoi “digestivi” (gli enzimi), quindi per così dire inizia ad autodigerirsi già in bocca.
  • Se rispondi a ogni cosa col seno, non diventerà dipendente da te fino a 18 anni. Fidati, quando imparerà ad afferrare gli oggetti, sarà molto più interessato a ciucciarsi il tuo telefonino che la solita tetta :). Lascia a ogni cosa il suo momento. A 18 anni avrà di meglio da fare che accoccolarsi dalla sua mamma…
  • Non esiste la durata giusta della poppata. Non è “inutile” che stia al seno dopo n minuti, per cui poi tanto vale che tu gli dia il succhiotto, in quanto il seno non ha un tempo definito dopo il quale “prende aria”. Se vuole stare attaccato ancora 3 minuti, o 10 minuti, perchè mai non dovrebbe andar bene?
  • Non c’è il rischio che tuo figlio mangi “troppo” se poppa ancora al seno per soddisfare il suo bisogno di suzione. Se non vuole altro latte, saprà lui come fare. Lascia che sia lui a scegliere, il tuo seno risponderà ai suoi bisogni secondo il modo di succhiare del tuo bambino. Fidati di lui e fidati del tuo corpo!

 

Prossimamente…

Come mai allora vuole poppare così tanto anche se sembra non mandar giù niente?

I rischi del succhiotto


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